I FANATICI DELL’APOCALISSE

I FANATICI DELL’APOCALISSE

Dicembre 4, 2024

I turbocatastrofisti, che sono sempre esistiti, come ci ha insegnato Norman Cohn nel suo bel libro “I fanatici dell’apocalisse” del 1959, prevedono un declino delle democrazie liberali. Questo piace a chi si sente oppresso dalla vita che conduce e pensa che se ci fosse una grande palingenesi, tutto andrebbe meglio. Ovviamente, sono speranze vane. Indubbiamente la vita sa essere orribile, anche nelle nostre società, dove il benessere materiale è molto maggiore che nel passato e nei paesi più poveri. Questa sofferenza, che è comprensibile, non dovrebbe però trasformarsi nel desiderio di apocalisse. Detto questo, è indubbio che le democrazie liberali sono in difficoltà. Da parecchi anni la democrazia nel mondo arretra. E dove c’è è intrisa di populismo. Non solo, si è formata una alleanza politica ed economica fra paesi dittatoriali e oppressivi, come Russia, Cina e Iran. Questi paesi, che hanno una straordinaria tradizione culturale, non sono mai riusciti a evolvere verso la democrazia liberale, e sono di fatto una testimonianza dell’Ancien regime in pieno XXI secolo. Hanno una visione familistica e dinastica, immobilista e oppressiva, della politica. La Cina si è espansa fino al Tibet, si è presa Hong Kong e vorrebbe mangiarsi Taiwan. La Russia ha raso al suolo la Cecenia, ha russificato la Bielorussia, sta conquistando l’Ucraina, sta cercando di sottomettere Moldovia e Georgia. L’Iran aveva circondato Israele con basi militari a Gaza per il tramite di Hamas e in Libano, per il tramite di Hezbollah. Queste basi sono state costruite in mezzo ai civili e addirittura accanto alla presunta forza di pace dell’ONU. L’ONU purtroppo sembra sempre più simpatizzare per questi paesi anti-democratici. Anche in Italia, molti giornalisti in vista sono oggettivamente vicini a questi paesi, da Travaglio a Caracciolo. Non saprei dire se sono a libro paga delle dittature o se in loro ci sia solo una cupio dissolvi, come dicevamo prima. In tutta questa situazione molto preoccupante il recente rilascio della nuova indagine sull’innovazione nel mondo, fa sperare. Le dittature, compresa la Cina, non performano bene. Le democrazie liberali continuano a occupare quasi tutte le posizioni di punta. Nelle prime 10, solo Singapore non è una democrazia liberale. La Cina è 11esima. Sappiamo che l’innovazione non è solo il motore dell’economia, ma il motore del benessere. Infatti l’innovazione non crea solo PIL, ma anche miglioramenti nell’ambiente, nella salute e nell’istruzione. E l’indice prodotto da WIPO tiene conto anche di questo. Speriamo che i fanatici dell’apocalisse abbiano torto e che i nostri figli e le nostre figlie possano vivere in un mondo ancora democratico e libero.

Così parlò Zarathustra

Così parlò Zarathustra

Novembre 22, 2024

Nella splendida quarta e ultima parte dello Zarathustra, Nietzsche propone un’immagine straordinaria dell’oltre uomo. Zarathustra ha incontrato personaggi improbabili lungo il suo percorso, dall’uomo più brutto del mondo, che ha ucciso Dio, al mendicante volontario. Dà appuntamento a tutti in una caverna poco distante. Avvicinandosi al luogo stabilito sente una voce all’unisono che proviene dalla grotta, è la voce dell’oltre uomo. La metafora è limpida. In una società conformista, i nuovi valori arriveranno dagli emarginati, dai freaks, dagli strambi. Ci sarà anche qualcosa di vero in questa bella immagine, ma sicuramente c’è anche qualcosa di tragicamente falso. Gli strambi, gli scemi del villaggio, i clown, i diversi non collaborano. Sono dei lupi solitari, espulsi dal tran tran della vita quotidiana, non accettati, in perenne difficoltà e più che il grido all’unisono dello Zarathustra, sono come i capponi di Renzo, che nella sfortuna si beccano fra di loro.

Tokyo Cancelled

Tokyo Cancelled

Novembre 9, 2024

Nel 2006 Feltrinelli pubblicò il romanzo d’esordio (“romanzo” è però un termine improprio) di un giovane scrittore giramondo, nato e cresciuto in Europa, e stabilitosi poi in India. L’opera in questione, “Tokyo Cancelled”, è in realtà una raccolta di racconti dalle atmosfere decisamente weird, inseriti in una cornice sul modello del Decameron e dei Racconti di Canterbury (anche se più che a Boccaccio e a Chaucer, converrebbe far riferimento a “Cavie” di Palahniuk: medesimo anno di pubblicazione, temi e intonazione analoghi).
Dasgupta immagina che un Boeing 747 sia costretto da una tempesta di neve a un atterraggio d’emergenza in un sobborgo di Tokyo e che tredici passeggeri del volo decidano di trascorrere il tempo di forzata inattività raccontandosi storie.
Le 13 storie – diversissime tra loro – sono fiabe nere e crudeli, che mescolano storia e fantascienza, realismo e magia, contaminando le ossessioni del mondo occidentale con i temi spiritualistici di matrice orientale. Il focus si sposta di continuo dall’invenzione pura e apparentemente fine a se stessa (nel “Negozio di Madison Avenue” la protagonista, mangiando biscotti Oreo, si trasforma… in una boutique di lusso!) alla rappresentazione grottesca di temi di forte impatto sociale (“La casa del cartografo di Francoforte” può sembrare a prima vista un racconto delirante ma, letto con più attenzione, risulta essere un intelligente atto d’accusa verso lo sfruttamento lavorativo dei migranti e verso le sanguinose contraddizioni della globalizzazione, il vero “mostro” di “Tokyo Cancelled”).
Non tutte le storie hanno la stessa qualità – la narrazione risente di una certa discontinuità – ma per coloro che possiedono stomaco forte e non arretrano di fronte a scene raccapriccianti o a idilli carnali tra fratello e sorella (perdipiù gemelli!) le storie disturbanti di Dasgupta possono certamente fornire stimoli emotivi e intellettuali di livello.

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