Grande successo al Salone del Libro di Torino

Maggio 12, 2024

Il nuovo bando on-line: www.premionabokov.com Sabato 11 maggio, ore 20, Spazio Dialoghi, Padiglione 2 – Stand K 16:in uno scenario emozionante, dove le parole prendono vita, i finalisti del prestigioso Premio Nabokov ha incantato il pubblico con opere che trasudano genialità e…

“Il Salone del Libro di Torino 2024: un’atlante di emozioni …” di Yuleisy Cruz Lezcano

Maggio 11, 2024

Trovarsi al Salone Internazionale del Libro di Torino, che gioia! Per me è la prima volta e giuro non sarà l’unica. Essere qui, tra migliaia e migliaia di espositori di tutta Italia e di tutto il mondo, tra cento mila visitatori o…

MANUALE DIAGNOSTICO E STATISTICO DEI DISTURBI MENTALI

MANUALE DIAGNOSTICO E STATISTICO DEI DISTURBI MENTALI

Maggio 11, 2024

In un’Italia ormai dominata dalla burocrazia disfunzionale, dovuta all’eccessiva centralizzazione, alla nostra ignoranza informatica e alla pletora di frustrati che si realizzano nel vessare il prossimo con le carte bollate, abbiamo tutti una montagna di cose da fare. Ogni tanto stilo delle liste di impegni presi e se lavorassi 24 ore al giorno per sei mesi senza aggiunta di altro probabilmente non li esaurirei. Vado perciò avanti affrontando l’emergenza e ogni tanto staccando per stare con le persone. Ciò malgrado non mi sento quasi mai indaffarato. Quasi mai quello che sto facendo è più importante del contatto umano. A volte, se sollecitato, magari rimando, ma appena sono a un punto fermo, mi dedico a chi mi ha chiesto di fare due chiacchiere. E invece, c’è in giro un mucchio di indaffarati, che se mandi loro un sms o fai uno squillo, ti rimandano come minimo di un giorno se non di una settimana. O quelli che hanno sempre qualcosa di più importante da fare. O quelli si prendono terribilmente sul serio. O quelli che citano circolari, leggi, decreti e altre grida manzoniane, senza badare minimamente al senso di quello di cui stai parlando. O quelli che trovano sempre un cavillo per bloccare il tuo progetto. O quelli che con estrema calma ti dicono certo hai ragione ma non si può fare a causa del Regio Decreto numero X dell’anno Y. Sono gli indaffarati. Una vera e propria sindrome che dovrebbe di certo rientrare nel prossimo DSM.

Il PreIl Premio Nabokov al Salone del Libro di Torino: Un Appuntamento Imperdibile per gli Amanti della Letteratura

Maggio 6, 2024

www.premionabokov.com Si avvicina il momento tanto atteso per gli appassionati di letteratura: il Premio Nabokov fa il suo ritorno al Salone del Libro di Torino, promettendo una serata indimenticabile all’insegna della cultura e dell’eccellenza letteraria. L’appuntamento è fissato per Sabato, 11 maggio,…

L’EDUCAZIONE LIBERALE

L’EDUCAZIONE LIBERALE

Maggio 5, 2024

Grande libello di Giovanni Boniolo. In poche pagine fornisce tante informazioni importanti di storia dell’educazione e una chiara disamina della attuale disinformazione. Boniolo propone come parziale soluzione la ripresa in chiave moderna dell’universalismo medioevale di un trivio rivisto, composto da logica e retorica, metodologia, probabilità e statistica. Questo trivio migliora sia le nostre capacità intellettuali che quelle morali. Bellissima lettura. Aggiungerei da qualche parte l’insegnamento di come modellare le situazioni reali con strumenti logico-matematici.

La malinconia sotto gli ulivi … la poesia di Franco Costabile

Maggio 2, 2024

Immagine da https://pixabay.com/it/photos/ulivo-vecchio-albero-albero-rami-3579922/ Qualche dato biografico Franco Costabile è un poeta calabrese di Sambiase (Lamezia Terme) dove nasce il 27 agosto 1924. Subirà presto il dolore del distacco familiare, visto che il padre, dopo il matrimonio, si reca in Tunisia per dedicarsi…

POPULISMO

POPULISMO

Maggio 1, 2024

Quale è stato l’impatto di internet sulla politica?

Partirei da Tangentopoli. Nel Secondo dopoguerra i Partiti in Italia hanno giocato un fondamentale ruolo di intermediazione. In quell’epoca il politico non era solo espressione di una volontà popolare, ma anche una guida intellettuale. Era, come diceva Gramsci, organico a certi interessi e movimenti. Tutto questo è finito. Sono successe tre cose importanti. È finita la Guerra Fredda e la contrapposizione fra i blocchi che in fondo aveva per decenni contribuito a tenere in piedi quella struttura: la DC guidava un certo conservatorismo per conto degli USA e il PCI guidava un riformismo per conto dell’URSS. USA e URSS sono spariti dalla politica italiana. Non solo, il popolo degli anni Novanta non era più quello quasi analfabeta degli anni Quaranta. Poco dopo è arrivata internet e i social, cosicché ora quasi tutti possono farsi un’idea – giusta o sbagliata – su qualsiasi argomento. Tangentopoli, inoltre, ha messo in luce il patto scellerato fra industria e politica. I partiti come strutture di guida e intermediazione avevano bisogno di soldi e glieli dava l’industria in cambio degli appalti in un contesto economico estremamente statalista erede del Fascismo è delle idee comuniste di collettivizzazione. Ma il popolo degli anni Novanta non voleva più essere guidato. È nato così il populismo, che ha anche la faccia buona di autonomia dei cittadini. Berlusconi lo ha capito per primo. Ed è stato il primo populista. Non più guida del popolo, ma espressione della sua pancia. E sono poi venuti tanti altri, da Grillo a Salvini fino alla Meloni. I partiti sono spariti. I politici, che prima prendevano i soldi per darli al partito, ora se li mettono in tasca. Internet e i social hanno fatto si che il dibattito politico si spostasse dalle piazze guidate dai politici alle piattaforme guidate dalla visibilità che ognuno cerca. In tutto questo c’è del buono. È inutile essere nostalgici di un passato in cui eravamo un Paese a sovranità limitata periferia di USA e URSS costituito da masse di ignoranti facilmente manovrabili. È vero che la democrazia è in crisi, ma è anche vero che la democrazia della prima repubblica aveva limiti enormi. Oggi l’organo di intermediazione della politica non può più essere il partito, ma deve essere l’istruzione. E noi, rispetto a tante altre democrazie non siamo messi così male. La nostra scuola primaria è tra le migliori del mondo. La nostra scuola secondaria è dignitosa, se la paragoniamo ad esempio a quella USA. Certo la Finlandia fa meglio è dobbiamo migliorare tanto. La nostra università non ha grandi eccellenze come quelle anglosassoni, ma ha una media, che è la cosa che conta di più dal punto di vista della cittadinanza, di tutto rispetto. È nella formazione che si gioca la partita politica del futuro, non nel ritorno all’ideologia e neanche nella società civile. Una democrazia del popolo – non dobbiamo avere paura a dirlo – cioè di tutti, si basa su una buona istruzione. E quindi oggi fondamentale una radicale riforma della paideia. Le persone vanno messe in condizione di comprendere la complessa realtà in cui vivono. La storia insegna che qualsiasi cosa che incontriamo non è un dato, ma il risultato delle azioni umane. La fisica insegna come modellare matematicamente le situazioni complesse. Per fare storia occorre conoscere la lingua italiana e per fare fisica occorre conoscere bene la matematica. Questa è la paideia di cui abbiamo bisogno per superare gli aspetti degeneri della democrazia populista.

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