FINCHÈ MORTE NON CI SEPARI

FINCHÈ MORTE NON CI SEPARI

Aprile 11, 2025

Finché morte non ci separi di Freida McFadden

La scoperta dei romanzi di Freida McFadden è stata una delle novità letterarie più liete dell’anno appena trascorso. Dopo aver letteralmente divorato i tre romanzi pubblicati da Newton & Compton (uno di loro – “Una di famiglia” – si è addirittura meritato le cinque stellette!), ho subito acquistato e letto la “novella” che vedete in foto, infischiandomene delle tante opinioni negative espresse dai lettori sul web. Due le critiche prevalenti: 1) è solo un “raccontino” che non aggiunge nulla alla serie di Millie 2) non è un page turner, ma un romance alla Colleen Hoover, con spruzzatine di Kinsella. Anche se entrambe le critiche hanno un loro fondamento – sì: il libricino si legge in un’oretta e l’atmosfera è del tutto diversa da quella che si respira nelle opere precedenti – il cambiamento di stile e il carattere quasi “giocoso” della storia mi hanno comunque convinto e intrattenuto piacevolmente. Se affronterete questa lettura senza aspettarvi una trama turbo con scene adrenaliniche e ripetuti plot twist, è altamente probabile che vi divertirete un sacco… come mi sono divertito io!

“La Fine, Il Sogno, L’Estasi” di Emilio Rega & Voltaire – Un dialogo poetico tra abisso e trascendenza

Aprile 10, 2025

Emilio Rega, nato a Villa San Giovanni nel 1955, si è laureato in Filosofia a Genova nel 1981 con una tesi su Robert Musil, ricevendo riconoscimenti da studiosi come Claudio Magris e istituti internazionali. Ha pubblicato un saggio su Musil in “Studi…

ADOLESCENCE E I NO CHE AIUTANO A CRESCERE

ADOLESCENCE E I NO CHE AIUTANO A CRESCERE

Aprile 5, 2025

Ho visto la miniserie Adolescence, che è stupenda. Le quattro puntate sono degli ininterrotti piani sequenza, recitati splendidamente. Nelle prime due puntate la tensione è straordinaria. L’analisi dei personaggi profonda e convincente. L’ultima puntata un po’ si trascina. Il tema è la violenza fra gli adolescenti. La tesi sembra essere che passare molto tempo in rete, come fa il protagonista, la favorirebbe. Certo l’assassino è anche frustrato e di carattere aggressivo, ma senza il materiale trovato in rete non sarebbe diventato un baby criminale. Ho guardato un po’ di dati. Intanto la violenza fra gli adolescenti in molte nazioni negli ultimi 30 anni, cioè da quando c’è la rete, non è aumentata ma diminuita. Forse con una ripresa negli ultimi anni. Mi sembra che le evidenze a favore di questa tesi siano deboli. Anche il bullismo è diminuito, benché il cyberbullismo sia aumentato. Infine sono aumentati i suicidi e i disturbi mentali. Non ho dati, ma l’incapacità di gestire il malessere mi sembra il problema. Troppi pochi “no che aiutano a crescere”. Troppa protezione. Troppa incapacità di affrontare le frustrazioni. A un certo punto il padre ricorda suo padre che lo massacrava di botte e per lui essere un buon padre vuol dire non farlo. Dimenticandosi che comunque i figli e le figlie vanno educati.

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