Ho appena finito di leggere questo libro che mi ha tenuto compagnia per dieci giorni. Non so quanto faccia bene leggere un romanzo che racconta di pandemie ma è stata una coincidenza non voluta.
Anche in questo caso Hanya Yanagihara non delude, non delude la sua scrittura scorrevole che tiene incollati nonostante le 764 pagine.
“Un romanzo distopico diviso in tre libri. Il primo libro è ambientato in una New York alternativa dell’America del 1893. New York fa parte degli Stati Liberi, dove le persone possono vivere e amare chi vogliono (o perlomeno l’apparenza è così). Il fragile rampollo di una famiglia illustre rifiuta un matrimonio combinato con un segno corteggiatore, attratto da un affascinante insegnante di musica senza mezzi.
In una Manhattan del 1993 assediata dall’epidemia di AIDS, un giovane hawaiano vive col partner molto più anziano e ricco di lui, nascondendo la sua infanzia e il destino di suo padre.
Poi arriviamo al 2093, in un mondo lacerato da pestilenze e governato da un regime totalitario, la nipote di un potente scienziato cerca di affrontare la vita senza di lui e di capire le sparizioni di suo marito.”Tre libri ambientati in tre epoche diverse, ma unite da temi ricorrenti che si approfondiscono col proseguire delle pagine: una residenza a Washington Square Park nel Greenwich Village; malattie e cure costosissime; ricchezza e squallore; la razza; definizione di famiglia e nazionalità; il desiderio di trovare il proprio posto in un paradiso terrestre.
Un romanzo distopico che tratta temi straordinariamente vicini a noi, disastri ambientali, emigrazione, pandemia, e la guerra quella dei poveri, che dividono i cittadini tra quelli che credono che tutto sia parte di un grande piano per poter controllare la popolazione mondiale e gli scienziati sono visti come complici di questo disastro, e chi crede che le misure contenitive, anche se pesanti, sono giuste per poter combattere una cosa di cui non ha colpa nessuno. La Yanagihara dopo avermi distrutto emotivamente con “una vita come tante”, riesce a conquistarmi anche con questo nuovo romanzo. Una lettura non leggera ma essenziale.
Verso il paradiso
Giugno 21, 2022 by Davide Orlandi
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