In questo bel libro, Haidt sottolinea che quasi sempre le ragioni morali sono giustificazioni razionali delle nostre emozioni morali. La ragione sarebbe come un omino trasportato da un elefante che deve spiegare perché il pachiderma è andato da una parte piuttosto che…
Autore: Davide Orlandi

Al limite della docenza
Gennaio 18, 2023 by Davide OrlandiIl testo ha suscitato un ampio dibattito, a partire dalla lunga recensione positiva di Gian Antonio Stella sul Corriere della sera, che però, come è nel suo stile, ha ribadito i soliti luoghi comuni sui “baroni”, arrivando alla recente analisi negativa su…
Meccanica
Gennaio 15, 2023 by Davide OrlandiCi si chiede spesso perché in Italia gli studi classici sono alla canna del gas. Non secondario è il contributo negativo dei classicisti nostrani. Tutte le traduzioni italiane delle opere di fisica di Aristotele, tranne poche eccezioni – Ugaglia, Repellini – sono…
Sofista
Gennaio 12, 2023 by Davide OrlandiDE TE FABULA NARRATURUna delle esperienze filosofiche più belle è quella di leggere o rileggere un testo filosofico e d’improvviso rendersi conto che sta parlando di te.Leggendo Platone capiamo che il sofista è in noi quando inventiamo argomenti per convincere o convincerci…
La democrazia in America
Gennaio 9, 2023 by Davide OrlandiMai come oggi occorre leggere La democrazia in America di Tocqueville. Un libro che mette in guardia contro il pericolo della tirannide della maggioranza. Il sale della democrazia non è come molti pensano la volontà popolare, ma la tutela delle minoranze. Cioè…
L’inverno della grande solitudine
Gennaio 6, 2023 by Davide OrlandiIl romanzo “L’inverno della grande solitudine” è stato scritto nel 1971, per essere poi pubblicato un anno dopo. Doveva essere il secondo, della trilogia “Il tempo degli scontri”, una saga contemporanea riguardante i tre conflitti dell’Albania comunista contro i suoi ex alleati:…

Il sogno della macchina da cucire
Gennaio 3, 2023 by Davide Orlandi“Il sogno della macchina da cucire” mi aveva incuriosito già dal titolo. Sono cresciuto osservando fin da piccolo mia nonna cucire. Uno strumento affascinante che crea meraviglie! Storie d’amore e segreti inconfessabili che si raccontano nelle stanze del cucito. Avrei letto altre mille pagine. Troppo corto! È il secondo romanzo che leggo di Bianca Pitzorno, e ha la capacità di portarmi via dalla mia realtà per portarmi in altri tempi, altre epoche e altri profumi.
Il primo libro del mio 2023.

I Neoplatonici
Dicembre 31, 2022 by Davide OrlandiUn libro estremamente agile e ben scritto, la cui storia editoriale è molto complessa e di difficile ricostruzione. Resta uno dei testi più “espliciti” sull’amore omosessuale e secondo me dovrebbe essere letto di più, se non altro per capire che l’amore omosessuale non esiste. Esiste solo l’amore.

Reykjavìk café
Dicembre 28, 2022 by Davide OrlandiNon mi ricordo come sono arrivato a questo libro, comunque mi ispirava il titolo, la copertina e l’ambientazione. Aveva poco di “islandese” ma ho apprezzato comunque il racconto di tre donne, la vita delle quali si incrocia a Reykjavìk, tra un caffè e l’altro.

Essere e tempo
Dicembre 25, 2022 by Davide OrlandiOgni volta che rileggo qualche pagina di Essere e tempo di Heidegger, mi confermo di come Husserl lo abbia sviato.
L’epochè scettica è un elemento fondamentale di una buona epistemologia: finché non abbiamo elementi sufficienti per dare l’assenso a una credenza è meglio sospendere il giudizio.
Sbagliato, invece, l’uso che ne fa Cartesio, che la considera una sorta di premessa per cogliere il vero essere, che poi, secondo lui, sarebbe il cogito.
Dietro all’epochè totale, come avevano capito bene gli scettici antichi, non c’è nulla, solo l’afasia. E questo errore di Cartesio molti epistemologi contemporanei lo ripropongono, volendo cercare un fondamento assoluto alla conoscenza, come fa lo stesso Williamson, con la sua idea che la conoscenza sarebbe un particolare tipo di stato mentale, ma non solo lui.
Husserl era convinto che dietro l’epochè totale nella nostra coscienza si sarebbero rivelate le cose stesse.
In realtà, se non ci zittiamo, e dubitiamo di tutte le scienze, troviamo solo noi stessi nella nostra limitatezza. Non è un lavoro inutile, ma di fatto la scienza della nostra soggettività esiste e si chiama “psicologia”. Certo l’indagine introspettiva il più possibile scevra da pregiudizi, aiuta la psicologia, ma ne è solo la controversa anticamera, visto che ognuno di noi ha accesso solo alla propria soggettività. Con buona pace di Husserl, la Fenomenologia non è una scienza, ma un utile aiuto alla ricerca sulla soggettività.
E Heidegger, seguendo questa via, propone di prendere le distanze da tutte le scienze e cogliere le cose (l’essere) così come sono.
Di fatto, coerentemente, egli trova solo un’ermeneutica, cioè che la limitatezza umana non può essere realmente messa fra parentesi, per cui solo se l’essere ”decide” di rivelarsi capiamo qualcosa.
A ben guardare già nel ‘600 abbiamo trovato un buon metodo per affrontare il problema dell’essere, con la consapevolezza che dell’essere cogliamo solo frammenti mediante i nostri modelli confermati sperimentalmente e rivedibili.
Il più grande mistero è che esistono modelli matematici che rappresentano piuttosto bene l’essere.
L’essere è soprattutto idrogeno! Infatti sappiamo che questo elemento è più del 90% della materia ordinaria. E l’idrogeno è l’atomo meglio capito. L’equazione di Schroedinger per il problema dei due corpi, un elettrone e un protone, si può risolvere analiticamente ed è uno dei più grandi risultati dell’intelligenza umana.
Vuoi sapere che cosa è l’essere? Allora studia l’applicazione dell’equazione di Schroedinger all’atomo di idrogeno!