
“Ora sono pronto per iniziare il primo dei cinque brindisi: cinque brindisi, cinque persone, cinque ricordi. Spingo la mia bottiglia vuota sul bancone, verso di lei. E quando lei l’affetto e si gira dall’altra parte, dico con un filo d voce: “sono qui per ricordare: tutto ciò che sono stato e tutto ciò che non sarò mai più”.
A 84 anni, due anni dopo la morte della moglie Sadie, il protagonista Maurice Hannigan è arrivato a un punto in cui non riesce più a tirare avanti senza di lei.
La storia comincia con Maurice seduto al bancone del bar dell’Hotel del paese dove ha affittato per la notte la Suite matrimoniale, quello sospirato dalla moglie per una vita intera, e voluta dal figlio di lui la notte di nozze, col rammarico di essere lì con due anni di ritardo senza di lei, ma per lei. È arrivato per lui il momento di raccontare tutto, cominciando con il primo dei cinque brindisi, ognuno dedicato a 5 persone differenti che hanno segnato la sua esistenza, suo fratello Tony, a sua figlia Molly, a sua cognata Noreen, a suo figlio Kevin (anche se tutto il libro è una lunga lettera rivolta direttamente a Kevin). L’ultimo brindisi, naturalmente, è per lei, Sadie, con il bisogno di “chiedere scusa per tutte le volte in cui, dopo quel grandioso inizio, ho rubato quel sorriso dal volto meraviglioso di tua madre; per tutte le cose che non ho mai fatto e per le promesse che ho fatto e poi infranto”.
Guardandosi indietro teme di essere stato fiero e chiuso, anche con la moglie. Ora riesce finalmente a parlare di sè, guardandosi dall’esterno. Romanzo scritto davvero in modo magistrale.