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Secondo l’ontologia funzionalista, la mente sarebbe rappresentabile completamente in termini computazionali, anche nei suoi aspetti qualitativi e intenzionali. Questo punto di vista è molto diffuso fra chi ha vissuto di riflesso la grande ondata cognitivista, da Wiener a Fodor. E la contro intuitività di questa tesi, messa in luce da Nagel con l’esempio della impossibilità di sapere che cosa si prova a essere un pipistrello e da Jackson con l’esempio di Mary, che sa tutto sul rosso, ma non lo ha mai visto e la prima volta che lo vede apprende qualcosa di nuovo non sono argomenti decisivi contro di essa. La serie TV Upload e diverse puntate di Black mirror presuppongono questa tesi, cioè che la mente umana possa stare in un hard disk. Aristotele non era d’accordo. Diceva che l’anima è la forma di uno specifico tipo di materia, cioè quella che è adatta a ospitarla. Neanche Searle é d’accordo. Egli pensa che solo quel particolare tipo di materia, che la biologia ha messo in luce, produce la soggettività animale e umana. Secondo me c’è un argomento epistemologico molto forte a favore di questa tesi. La nozione di computazione è un modello. Certo è un modello molto importante, legittimato dalla sua equivalenza con altre sei nozioni di calcolabilità, ma se lo usiamo per spiegare la psiche diventa un modello. Ritenere che un modello possa sostituire la realtà mi sembra un vero e proprio errore categoriale. La realtà della mente umana, che solo gli eliminativisti negano (Dennett, Churchland), non può essere rappresentata in modo completo da quella che in fondo non è altro che una teoria. Certo un’ottima teoria. Ma anche fosse la miglior teoria della mente umana non potrà mai essere completa. Questo non implica che la mente non possa essere qualcosa di diverso dal prodotto della biologia animale e umana, ma lo rende poco probabile. Questo punto di vista non è antimateriaista, ma è un materialismo diverso da quello proposto dal funzionalismo.

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Da giugno 2024 sono consigliere comunale di maggioranza della mia città (Robbio Lomellina) e presidente della medesima Biblioteca civica. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelPaper, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023; Il Turismo al tempo del Covid-19, Youcanprint Editore, 2024. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne. Nel 2024 mi sono aggiudicato il Premio Nazionale di Filosofia, con il volume: Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelPaper, 2022.

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