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“All the world is a stage.” di Francesco Sinigaglia

Secondo classificato per la narrativa inedita del Premio Nabokov 2022 e pubblicato da Tra le righe libri

Che non sia stato Shakespeare, attraverso le parole e le azioni di Amleto, a porre i cardini per la costruzione del teatro di regia e a configurarsi come suo iniziatore? In “All the world is a stage. Teatro e metateatro in Hamlet di W. Shakespeare” si tenta di dare ordine e risposta alla complessa domanda sul metateatro shakespeariano, concernente natura e fortuna, a partire dalle parole che Amleto rivolge ai comici giunti a corte per alleviare il mal d’animo del protagonista, oppresso dal peso della scomparsa prematura del padre-re di Danimarca: «Something is rotten in the state of Denmark». L’analisi si dispiega con un approccio che tiene conto della concezione che affida ad Amleto l’incarico di regista ante litteram, suggerendo riferimenti agli attori, scandagliando l’animo dei personaggi, tagliando, aggiungendo e interpolando i testi del metateatro. La rivoluzione proposta da Shakespeare è il linguaggio e nel linguaggio, anche per via del paragone con il Sogno di una notte di mezza estate e mediante intrecci per i quali il teatro si autoesplora e si interroga, impiegando lo strumento emozionale che l’attore invera on stage: la verità emozionale.

News Reporter
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