NON CI SONO BUONI E CATTIVI…MA CI SONO AZIONI BUONE E AZIONI CATTIVE!
Non sappiamo se ci sia una morale oggettiva. E se ci fosse, abbiamo strumenti del tutto inadeguati per coglierla. Tuttavia sappiamo che c’è un vissuto importante che tutti abbiamo, cioè quello di autodeterminarsi. Questo vissuto, come ha spiegato bene il premio Nobel Amartya Sen, è alla base di un vero e proprio calcolo politico, cioè quello delle cosiddette capabilities. In fondo, l’unica cosa oggettiva che possiamo dire è che la massimizzazione di queste capabilities va perseguita. Purtroppo le nostre capabilities spesso, se realizzate, andrebbero a diminuire quelle degli altri. L’unico principio morale che mi sento di abbracciare è questo: CHE LE CAPABILITIES SONO TUTTE UGUALI. Tuttavia, la nostra percezione delle nostre capabilities dipende molto da come veniamo educati e da come è organizzata la convivenza sociale. Ci sono modi di vivere che tagliano alla radice le nostre capabilities. Tuttavia, quando qualcuno/a percepisce una propria capability fa molta fatica a rinunciarvi, perché è per lui o lei un bene prezioso. La convivenza sociale va organizzata in modo che le nostre capabilities, quando non interferiscono con quelle degli altri, devono essere favorite. QUESTO NON SUCCEDE NEI SISTEMI AUTOCRATICI. Non ci sono buoni e cattivi…ci viene spesso ripetuto. Il grande scrittore ucraino Vasilij Grossman, che però scriveva in russo, uno dei più grandi di tutti i tempi, nel suo capolavoro Vita e destino, ci spiega proprio questo: CHE NON CI SONO IL BENE E IL MALE, MA SOLO LE AZIONI BUONE E QUELLE CATTIVE. E le azioni buone sono quelle che favoriscono le capabilities nostre e degli altri e quelle cattive sono quelle che diminuiscono le capabilities nostre e degli altri. In questo momento aiutare l’Ucraina in tutti i modi che evitano una escalation militare è una buona azione, RESTARE NEUTRALI È UNA CATTIVA AZIONE.