Esordio del giovane poeta di Paestum, città greco-romana alle porte del parco nazionale del Cilento. All’ombra dei Templi e degli ulivi secolari della macchia mediterranea, un giovane liceale mette su carta le sue prime domande ma anche le sue visioni: “Poesie dell’immaturità” è frutto di una scrittura imaginifica e ricca di metafore, a volte anche simbolica ma sempre aperta, gentile e generosa nell’equilibrio, e di un linguaggio piano, plasmato dalla terra argillosa cilentana, lavorata con lacrime dai nonni contadini per costruire un futuro meno faticoso alle successive generazioni.
I temi della raccolta sono quelli più vicini alla terra e alle stelle: da un lato la nostalgia viscerale, “nostalgia di perfezione”, più condizione dell’essere che relativa contingenza, dall’altro i passaggi che dalla consapevolezza della caducità portano alla resa, alla ripresa e al coraggio.
L’immaturità del titolo di questa raccolta richiama sia la giovane età dell’autore (le poesie sono state scritte dal 2007 al 2018, tra i quindici e i venticinque anni) sia un augurio programmatico: che per se stessi non si possa mai dire di essere finalmente cresciuti, di essere arrivati alla verità, alla maturità. L’augurio è quello di restare “come rocce appese sul mare, immature per cadere”, solidificati da tutte le difficoltà, gli abbandoni, le necessità che un percorso di vita sincero ed empatico porta con sè.
Il volume edito lo scorso marzo 2018 dalla Gianni Petrizzo Editore è l’opera prima del poeta cilentano, ma è stato anticipato, nel corso degli anni, da numerosi riconoscimenti letterari e pubblicazione di inediti su riviste di poesia: attualmente Luca Di Bartolomeo vive a Messina e lavora come medico specializzando al policlinico universitario della città dello Stretto ed è giurato del premio Laurentum per la poesia, insieme a Davide Rondoni, Maurizio Cucchi, Paolo Lagazzi.
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