PIZZERIA KAMIKAZE

PIZZERIA KAMIKAZE

Febbraio 23, 2025

Ho scoperto solo di recente la letteratura ebraica e sto cominciando ad apprezzare parecchio un certo tipo di narrazione – peculiare di un popolo e di una tradizione letteraria – condita da black humour e attraversata da una vena macabra e dissacrante.
Mi riferisco soprattutto alle opere di Shalom Auslander e di Etgar Keret, che mettono in luce un curioso rapporto di amore e odio tra creatura e Creatore (violentissimo e quasi blasfemo il livore del fedele verso Dio!) e riflettono il desiderio degli autori di raffigurare situazioni limite, grottesche e paradossali, volte a spiazzare il lettore.
Il libro “Pizzeria Kamikaze” di Etgar Keret è una raccolta di 9 racconti (7 dei quali brevissimi), in cui il tessuto della realtà può essere stravolto anche a causa di un semplice refolo di vento o per il respiro difficoltoso di un asmatico… può capitare così che i dannati dell’Inferno, una volta ogni cento anni, decidano di concedersi una licenza premio di 24 ore in Uzbekistan (!!); che una colla miracolosa riesca a rinsaldare una precaria relazione tra coniugi (!!!); che un uomo, triste e solitario, faccia amicizia con un angelo bugiardo, che ha le ali ma non vola.
Una raccolta discreta, ma certamente non l’opera migliore di Keret.
Promosso con riserva (soprattutto per l’oggettiva difficoltà di ricavare un senso da situazioni narrative estreme, e di affezionarsi a personaggi tanto strampalati da risultare indecifrabili).
Per molti ma non per tutti.

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