Note di cronaca, il libro verità di Stefano Corradino

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Note di cronaca (Villaggio Maori Edizioni, 2024) è un libro che fa riflettere. L’autore è Stefano Corradino, giornalista di Rai News 24 e musicista. Una passione, la sua, dichiarata nel sottotitolo del libro: Sette storie vere in musica.

Nell’opera di Corradino si intersecano diversi livelli, partendo da fatti di cronaca, di politica, di intrighi internazionali, passando per le interviste ai protagonisti dei fatti e approdando nei testi delle canzoni che lo stesso autore ha composto, ispirato dai temi raccontati nel libro. Un volume sui generis, possiamo dire, che proprio per la sua genesi è destinato a raccogliere gli interessi di molti lettori.

Non sono temi da poco, quelli che approfondisce Stefano Corradino. Si parla di migranti e della storia di Yaya Sangare della Costa d’Avorio, la traversata in mare su quei gommoni precari che vediamo nelle immagini dei soccorsi quasi tutti i giorni; imbarcazione che improvvisamente imbarca acqua e nel naufragio il giovane ivoriano perde la moglie, il fratello e tre dei suoi quattro figli. L’autore riporta nel libro stralci dell’intervista a Yaya Sangare, il quale dichiara: «Ogni volta che guardo il mare li vedo». Vede i suoi morti e questa immagine ha ispirato Corradino nella stesura del brano La nave della speranza. E sullo stesso tema possiamo leggere anche l’intervista a Mamadou Kouassi Pli Adama, pure lui della Costa d’Avorio, le cui peripezie hanno ispirato il film di Matteo Garrone Io Capitano.

Le torture, gli abusi, le minacce, i forti che battono i deboli, dinamiche che conosciamo molto bene, anche a casa nostra, nei tristi episodi di mafia che Stefano Corradino analizza con cura, raccontando la storia di Federica Angeli, giornalista minacciata dal famigerato clan degli Spada, che la fa da padrone nel lido di Roma, Ostia, quartiere lontano dalla città, troppo problematico per trovare delle soluzioni valide; così sembra perché ne sono passati di anni, ma di episodi simili a quelli di Federica Angeli non si smette di parlarne. Lei è stata sequestrata, chiusa in una stanza per ore dall’uomo che stava intervistando sui fatti di mafia. La giornalista ha avuto il coraggio di denunciarlo, ma da quel giorno vive sotto scorta. Che cosa possiamo fare di concreto per fronteggiare la criminalità organizzata? Annosa questione, alla quale prova a dare una risposta Nando Dalla Chiesa, figlio del Generale Carlo Alberto ucciso dalla mafia nel 1982, intervistato da Corradino.

Il dolore nella ricerca di verità omesse è il filo rosso che unisce molte delle storie raccolte nel volume. Come la vicenda di Ilaria Alpi assassinata a Mogadiscio nel 1994, dove lavorava come inviata per il TG3 insieme al cineoperatore Miran Hrovatin, ricordata attraverso le parole della madre di Ilaria, Luciana, che ha lasciato come eredità un interrogativo senza risposta: «È stata uccisa perché indagava sul traffico internazionale d’armi e quello sui rifiuti tossici e così facendo ha sicuramente spaventato i potenti di turno. E non bisogna dimenticare anche la sua inchiesta sulla mala cooperazione: in un cassetto a Saxa Rubra fu ritrovato un suo bloc-notes, uno dei pochi rimasti, in cui c’era scritto: “Dove è finita questa immensa mole di denaro, 1400 miliardi, che l’Italia ha dato alla Somalia per la cooperazione?”». Il caso di Giulio Regeni, rapito e poi ucciso al Cairo nel 2016, quello del fotoreporter di Pavia Andrea Rocchelli, insieme all’attivista per i diritti umani Andrej Mironov, quello di Mario Paciolla, cooperante, giornalista, attivista e volontario. Morti misteriose che senza la memoria di questo libro, sarebbero cadute nell’oblio. Stefano Corradino ne parla con un’intervista all’inviata Rai Giovanna Botteri.

Soprusi e torture, dicevamo. L’autore attraversa gli abissi più osceni dell’essere umano, come nel caso della morte di Stefano Cucchi, massacrato mentre si trovava in custodia cautelare in una caserma dei carabinieri nel 2009. Questa parte del libro è molto interessante. L’autore ci racconta come da questo triste episodio è nato il videoclip della canzone, Senza pelle, un video in bianco e nero per evocare la potenza negativa della morte per atti violenti sul corpo di un uomo.

La morte anche sui luoghi di lavoro e una storia che non ci aspetteremmo, una giovane ingegnera, Lisa Picozzi, precipitata dal tetto di un capannone durante un’ispezione sulla costruzione della struttura. La violenza contro le donne, figli sottratti a madre considerate inadeguate da sentenze spesso ingiuste.

Sono argomenti forti e comprendiamo il perché abbiano ispirato l’autore nel comporre dei brani che li ricordassero tutti. Fino ad arrivare all’ultima intervista, quella impossibile, quella inseguita con la determinatezza e l’ossessione di realizzarla a tutti i costi, nonostante le difficoltà: l’intervista a Bob Geldof sulla sua pazzesca carriera musicale. Stefano Corradino riporta le parole di Geldof sull’organizzazione del Live Aid del 1985 allo stadio Wembley di Londra: «A me non interessava il motto “peace and love”. Io volevo contribuire, attraverso la musica, a fermare la morte di tanta gente. Spendiamo nel mondo cifre assurde per la difesa, gli eserciti, le armi. Dilapidiamo trecentottanta milioni di dollari per i cosmetici… E gli aiuti che diamo ai paesi poveri non sono affatto sufficienti…».

Alla fine del libro, le foto scattate dall’autore durante le interviste che formano il cuore pulsante di Note di cronaca.

News Reporter
Andrea Mauri è nato nel 1966 a Roma. Lavora in Rai e si occupa dell’archivio multimediale presso Rai Teche. Ha pubblicato il romanzo mickeymouse03 (Alter Ego, 2016), due racconti lunghi nel libro L’ebreo venuto dalla nebbia (Scatole Parlanti, 2017), il romanzo Due secondi di troppo (Il Seme Bianco, 2018) e le raccolte di racconti “Contagiati” (Ensemble, 2019) e “Ragazzi chimici – Confessioni di chemsex” (Ensemble, 2020), quest’ultimo lavoro insieme ad Angela Infante. La recente sua pubblicazione è il romanzo Il passo dell’ombra (Affiori, 2024). Scrive racconti su antologie, riviste letterarie e blog.

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