
Umberto Eco
Gennaio 15, 2025Giustamente Eco da qualche parte dice che nel campo degli studi chi sa un po’ di tante cose è un perdente, mentre chi sa bene poche cose è un vincente. Certamente, da sempre, e oggi ancor di più, la ricerca richiede specializzazione. Però non dimentichiamoci che si studia assieme. La ricerca è un’impresa collettiva e accanto a molti specialisti ci può stare anche qualcuno che ha uno sguardo più ampio e quindi per forza di cose più vago. Non solo, oggi, in una società in cui la scienza e la tecnologia giocano un ruolo fondamentale, abbiamo bisogno di creare ponti fra la storia e le scienze naturali, fra la letteratura e la tecnologia, fra l’arte e la matematica. Per questa ragione quelle poche persone che si formano sia scientificamente che umanisticamente giocano un ruolo importante nel creare un nesso adeguato fra ciò che è umano e l’immagine scientifica del mondo, fra i nostri propositi e la tecnologia.