L’ONESTO MESTIERE DEL FILOSOFARE

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PERCHÉ È IMPORTANTE LA RICERCA SCIENTIFICA?

Le ragioni sono almeno tre. E la terza mi sembra la più importante. In primo luogo, realizzare applicazioni tecnologiche che migliorino la qualità della nostra vita. In secondo luogo per conoscere, poiché è sempre meglio sapere che non sapere. E questi sono i risultati della ricerca, ma c’è qualcosa di ancor più importante, cioè il processo. Dedicare parte della propria vita all’apprendimento o allo studio o alla ricerca rende la nostra vita migliore. Su questo abbiamo anche dati empirici. Gli studi del grande psicologo americano Mihály Csíkszentmihályi hanno mostrato l’importanza dell’esperienza del cosiddetto “flow” (flusso), cioè quello stato mentale in cui affrontiamo un compito non banale, ma neanche troppo difficile. Ma non è solo questo. Apprendere, ancor più che sapere, amplia il nostro senso di libertà, ci rende meno dogmatici e più tolleranti. Se il senso profondo della ricerca è il terzo, allora ne segue che:

1. La professionalizzazione degli studi proposta dal cosiddetto Processo di Bologna riguardante l’istruzione è perlomeno in parte sbagliato. Non si studia solo per trovare un lavoro, ma anche e forse soprattutto, per studiare.

2. La scelta di specializzare i saperi e parcellizzarli, tipica del mondo di oggi, è almeno in parte errata. Infatti, lo scopo non è solo conoscere il dettaglio, ma anche capire l’insieme. Capire l’insieme, che è un’attività tipicamente filosofica, è una “strana bestia”. Infatti, dopo che l’hai colto sembra banale, ma coglierlo è molto difficile, perché sfugge e si nasconde.

In conclusione, quale è il senso profondamente umano della vita di uno studioso? Certamente fare scoperte importanti. Ma questo capita a pochi. Invece è fondamentale creare e favorire situazioni in cui le persone studiano. Questa mission è ancora più importante in filosofia, dove non è così chiara – come nella scienza – la nozione di scoperta. Infatti, in filosofia le “grandi scoperte” sono soprattutto creazioni di nuovi modi di pensare. E questi hanno non solo un impatto positivo, poiché aiutano a sviluppare nuove argomentazioni, ma favoriscono anche pensiero unico, emuli, e improprie generalizzazioni. Si pensi a Hegel e David Lewis. Forse, parafrasando Giulio Preti, meglio essere un umile operaio della filosofia, che fa meno danni.

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Da giugno 2024 sono consigliere comunale di maggioranza della mia città (Robbio Lomellina) e presidente della medesima Biblioteca civica. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelPaper, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023; Il Turismo al tempo del Covid-19, Youcanprint Editore, 2024. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne. Nel 2024 mi sono aggiudicato il Premio Nazionale di Filosofia, con il volume: Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelPaper, 2022.

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