Administrative Behavior, 4th Edition: A Study of Decision-Making Processes in Administrative Organizations

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CHE COSA È LA LIBERTÀ POLITICA?

Domanda difficile. Prima di tutto, un chiarimento metafisico: quando si parla di libertà politica, ci si riferisce alla sensazione individuale di sentirsi liberi. Che poi questa sia o meno libero arbitrio è un’altra questione. Come dice Pettit, nel primo capitolo del suo capolavoro, Repubblicanism, in una società libera non devono esserci regole arbitrarie, cioè regole di cui non si conosce la ragione. Questa però è al massimo una condizione necessaria, ma non sufficiente. Occorre infatti comprendere in questo contesto che cosa sia una ragione. Una buona ragione per limitare la nostra libertà potrebbe essere che la nostra azione potrebbe limitare a sua volta la libertà di qualcun’altro. Ci stiamo muovendo in circolo. Occorre capire quando una regola è inutile, cioè quando essa limita insensatamente la libertà di qualcuno. Nel diritto privato, ci sono tante regole che servono a evitare che qualcuno persegua i propri interessi a danno di qualcun’altro. E questo va bene. Il diritto pubblico serve poi a tutelare la libertà di agire politicamente. E questo va bene. Poi, il diritto amministrativo regola i nostri comportamenti in relazione e all’interno della pubblica amministrazione. Le regole del diritto amministrativo tutelano l’interesse pubblico. Sarò brutale. L’interesse pubblico è una somma di libertà. La pubblica amministrazione gestisce delle possibilità di agire da parte dei cittadini, salute, istruzione, tasse e imposte in entrata e uscita, trasporti, ecc. Queste possibilità vanno gestite equamente, cioè garantendo a tutti e tutte pari opportunità e soddisfazione dei bisogni fondamentali. E qui si apre una questione fondamentale, che il grande Herbert Simon ha chiarito nel suo capolavoro The administrative behavior. Le regole amministrative non devono cercare la distribuzione OTTIMALE delle opportunità e del soddisfacimento dei bisogni, ALTRIMENTI ACCADE QUELLO CHE OGGI VEDIAMO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, CIOÈ IL PROLIFERARE DI REGOLE CHE AVREBBERO LO SCOPO DI CERCARE LA SOLUZIONE OTTIMALE E DI FATTO LIMITANO INUTILMENTE LA LIBERTÀ. Simon ha mostrato che nell’amministrazione perseguire l’ottimo è estremamente dispendioso, portando a ottenere il risultato opposto, cioè qualcosa non solo non ottimo, ma neanche soddisfacente. Il buon comportamento amministrativo stabilisce delle soglie negli obiettivi sotto le quali non si può andare. Qualsiasi comportamento che le soddisfa dovrebbe essere permesso, pena una inutile e dannosa limitazione delle nostre libertà.

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Da giugno 2024 sono consigliere comunale di maggioranza della mia città (Robbio Lomellina) e presidente della medesima Biblioteca civica. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelPaper, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023; Il Turismo al tempo del Covid-19, Youcanprint Editore, 2024. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne. Nel 2024 mi sono aggiudicato il Premio Nazionale di Filosofia, con il volume: Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelPaper, 2022.

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