Administrative Behavior, 4th Edition: A Study of Decision-Making Processes in Administrative Organizations

Administrative Behavior, 4th Edition: A Study of Decision-Making Processes in Administrative Organizations

Dicembre 24, 2024

Domanda difficile. Prima di tutto, un chiarimento metafisico: quando si parla di libertà politica, ci si riferisce alla sensazione individuale di sentirsi liberi. Che poi questa sia o meno libero arbitrio è un’altra questione. Come dice Pettit, nel primo capitolo del suo capolavoro, Repubblicanism, in una società libera non devono esserci regole arbitrarie, cioè regole di cui non si conosce la ragione. Questa però è al massimo una condizione necessaria, ma non sufficiente. Occorre infatti comprendere in questo contesto che cosa sia una ragione. Una buona ragione per limitare la nostra libertà potrebbe essere che la nostra azione potrebbe limitare a sua volta la libertà di qualcun’altro. Ci stiamo muovendo in circolo. Occorre capire quando una regola è inutile, cioè quando essa limita insensatamente la libertà di qualcuno. Nel diritto privato, ci sono tante regole che servono a evitare che qualcuno persegua i propri interessi a danno di qualcun’altro. E questo va bene. Il diritto pubblico serve poi a tutelare la libertà di agire politicamente. E questo va bene. Poi, il diritto amministrativo regola i nostri comportamenti in relazione e all’interno della pubblica amministrazione. Le regole del diritto amministrativo tutelano l’interesse pubblico. Sarò brutale. L’interesse pubblico è una somma di libertà. La pubblica amministrazione gestisce delle possibilità di agire da parte dei cittadini, salute, istruzione, tasse e imposte in entrata e uscita, trasporti, ecc. Queste possibilità vanno gestite equamente, cioè garantendo a tutti e tutte pari opportunità e soddisfazione dei bisogni fondamentali. E qui si apre una questione fondamentale, che il grande Herbert Simon ha chiarito nel suo capolavoro The administrative behavior. Le regole amministrative non devono cercare la distribuzione OTTIMALE delle opportunità e del soddisfacimento dei bisogni, ALTRIMENTI ACCADE QUELLO CHE OGGI VEDIAMO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, CIOÈ IL PROLIFERARE DI REGOLE CHE AVREBBERO LO SCOPO DI CERCARE LA SOLUZIONE OTTIMALE E DI FATTO LIMITANO INUTILMENTE LA LIBERTÀ. Simon ha mostrato che nell’amministrazione perseguire l’ottimo è estremamente dispendioso, portando a ottenere il risultato opposto, cioè qualcosa non solo non ottimo, ma neanche soddisfacente. Il buon comportamento amministrativo stabilisce delle soglie negli obiettivi sotto le quali non si può andare. Qualsiasi comportamento che le soddisfa dovrebbe essere permesso, pena una inutile e dannosa limitazione delle nostre libertà.

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