Mirco Guietti affronta in questo libro il difficile compito di raccontare la vita e le gesta (davvero impressionanti) del conte Carlo di Rudio, un personaggio risorgimentale sconosciuto ai più, che dalla natìa Belluno si trasferisce dapprima a Milano e poi, attraverso mille avventure, termina la sua esistenza negli Stati Uniti. Un romanzo storico che è contemporaneamente una biografia e un affresco di un periodo – il Risorgimento appunto – di grande vivacità culturale oltre che di fondamentale importanza politica non solo per l’Italia ma per l’Europa tutta, senza dimenticare l’esperienza americana della guerra di secessione e della lotta ai nativi. Chi, come me, crede che la Storia sia fatta dalle storie delle persone, comuni e non, non potrà non apprezzare la ricostruzione attenta dei vari accadimenti (sia pure con qualche piccola “libertà” che l’Autore stesso confessa). A questa si unisce il tentativo sincero di raccontare un periodo e un uomo non solo attraverso le gesta compiute ma anche e soprattutto attraverso le idee e gli ideali che ci hanno portato dall’Illuminismo al XX secolo.