“INIZIAZIONE ALLA LIBROTERAPIA” di Manuela Racci

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Ho ripreso in mano questo libro da qualche giorno. L’ho letto anni fa e ancora oggi mi suscita una grande emozione scoprire tra le sue pagine i riferimenti puntuali e documentati ai testi e agli autori che nel corso della storia hanno messo in luce il potere terapeutico della lettura.
Racci ha uno stile che ti prende immediatamente. La sua passione per la lettura e scrittura è la stessa che ha sempre trasmesso agli studenti liceali durante le lezioni come docente di Lettere. L’uso che fa della parola arriva a toccare le corde più profonde di chiunque segua le sue conferenze o legga i suoi lavori, in particolare questo testo. Bastano poche righe dell’opera per capire quanto sia forte e autentico il legame esistenziale tra l’autrice e la lettura. Riporto alcuni passi:
“ Quale miracolo avviene nel momento della lettura? Viene totalmente investita la vita interiore del soggetto! Si accende una comunicazione personale, intima, stretta con la cultura attraverso una dimensione vissuta da parte di chi legge. […]
Certo, come scrive Pennac, “il verbo leggere, come il verbo sognare e amare, non sopporta l’imperativo”, quindi non è auspicabile un’imposizione che porterebbe a una lettura come tortura, ma chi non legge non sa davvero quello che perde ed è questo che si deve cercare di comunicare e di far comprendere, perché chi ignora il potere della lettura, non ha alcun incentivo a leggere e questa è la vera condanna. Chi non legge è un masochista, sostiene Borges, poiché si priva del diritto alla felicità. […]
I grandi libri, in particolare, hanno tale funzione terapeutica, poiché svegliano, scuotono, “costringono” all’ascolto di se stessi e mettono in viaggio il loro valore universale. Cavalcano le fredde ali del tempo, attraversano epoche, storie, culture, religioni diverse, in quanto hanno una risonanza trasversale che va a toccare nel profondo le corde interiori dell’uomo di sempre.
Forse racchiudono “l’inesauribile segreto”, la “cifra ermeneutica” che squaderna il libro dell’universo interiore che da sempre dorme dentro ogni uomo e che è specim del suo essere un inestricabile, eterno, affascinante mistero.”

Leggendo queste riflessioni di Racci sul grande potere della lettura mi viene in mente l’immagine dell’uomo-libro con cui Petrarca amava autorappresentarsi in alcuni degli schizzi che lui stesso creava.
Non occorre aggiungere altro. La parola, sia orale sia scritta, è vita. Sempre, senza distinzione di tempo e luogo.

News Reporter
Docente di Lettere a Forlì, ha pubblicato articoli e racconti su riviste online. Alcuni suoi testi, in prosa e in versi, sono stati segnalati in concorso letterari nazionali e pubblicati in antologie cartacee. Nel 2022 ha pubblicato il romanzo “La tentazione della scrittura. Memorie dall’Appennino”, Calamaro Edizioni, Finalista al Premio Nabokov 2023 e Menzione Speciale del Premio Letterario Nazionale Ipazia 2024. Da febbraio 2024 collabora con Il Giornale Letterario del Premio Nabokov.
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