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Arcobaleni storti, Racconti da non leggere prima di dormire è una raccolta di cinque racconti brevi che esplorano le avventure e disavventure di viaggiatori che utilizzano la piattaforma di Bewelcome, per essere ospitati gratuitamente in diverse città del mondo. Ambientati a Roma, questi racconti romanzati, basati su esperienze reali vissute dall’autrice come ospitante, offrono uno sguardo affascinante e talvolta sorprendente sulle dinamiche tra host e guest. Ogni capitolo è una storia a sé, con personaggi che possono ricomparire in racconti successivi, creando un intreccio narrativo interessante. Tra i protagonisti troviamo Anya, Laura, Annika e altri viaggiatori e altre viaggiatrici che pur provenendo da contesti culturali diversi condividono momenti di scambio interculturale e solidarietà. Le storie toccano temi come la scoperta reciproca, la convivenza temporanea e le relazioni che si istaurano in questi incontri inaspettati. Questo ebook è un invito a esplorare un modo diverso di viaggiare e a guardare oltre gli stereotipi, offrendo ai lettori uno spaccato di esperienze autentiche e toccanti.
– Cosa ti ha ispirato a scrivere “Arcobaleni storti” e a scegliere questo titolo per la tua raccolta di racconti?
Sono stata per oltre dieci anni un membro attivo di un’altro sito di ospitalità gratuita molto famoso chiamato couchSurfing e da circa due anni ospito su Bewelcome. Ho ospitato personalmente queste cinque persone, aggiungo che l’esperienza vissuta in generale per quello che riguarda le web di ospitalità gratuita è un’esperienza molto colorata ed effimera come gli arcobaleni, ricca sia di aspetti positivi sia di aspetti negativi. Ho cercato di raccontare e incuriosire il pubblico con gli aspetti più eclatanti sperando di dare inizio ha una collana inerente la letteratura da viaggio di cui questo rappresenterebbe il volume 1. Questo semplice eBook avrebbe lo scopo un po’ di vedere qual è la reazione del pubblico, sperando di sfatare anche qualche stereotipo e, se possibile, iniziare dal preconcetto inerente al fatto che i viaggiatori soli e le viaggiatrici sole sono solamente persone giovani. Anche se su Bewelcome si possono facilmente ritrovare viaggiatori e viaggiatrice soli o in coppia va detto che la conoscenza interculturale e la condivisione degli spazi rappresenta un aspetto molto importante di questo libro che trae spunto da altri fatti veramente accaduti riscontrabili e riscontrati sulla stampa italiana e internazionale. Nella speranza di preparare i lettori a un libro potenziale successivo di questa collana, ho voluto testare un po’ la curiosità del pubblico e fornire nello stesso tempo un tipo di libro che sia molto facile da trasportare facile da consultare, da portare in una borsa, in uno zaino, in una valigia, mentre si viaggia per qualsiasi tipo di ragione. Ricordando che ogni viaggio è comunque un’esperienza nuova da affrontare e che porta in sé un percorso di crescita, una sfida personale e un arricchimento di nuove prospettive di vita, l’idea di imparare piatti nuovi, scoprire tradizioni nuovi con gli occhi di un locale, affascina molto i viaggiatori che cercano l’ospitalità gratuita. Sia per Chi compie il viaggio, sia per chi incontra il viaggiatore, sia per chi lo ospita e questo contribuisce a formare a un nuovo aspetto dell’individuo, oltre che alla sua crescita personale e motivazionale.
– Come hai selezionato le esperienze da includere nel libro e quanto c’è di autobiografico nelle storie che racconti?
Ho scelto cinque storie più inaspettate, mescolando un cinquanta per cento di esperienza autobiografica, a un trenta per cento di ciò che ho letto sulla stampa e in video di youtube, a un venti per cento di fantasia. È da considerarsi autobiografico quanto scritto in merito a esperienze che ho avuto io ospitando questi viaggiatori, all’approccio, all’incontro e parte al loro paese di provenienza (non mi riferisco solo alla loro nazionalità ma al paese in cui stavano abitando prima di venire in viaggio a Roma. Visto che le ospitalità gratuita permette non solamente di fornire informazioni sulla città condividere esperienze pregresse al viaggio esperienze future al viaggio, ma anche oltre la possibilità di socializzare con viaggiatori dello stesso paese o viaggiatori europei e internazionale e di praticare le lingue, oltre che visitare la città insieme e nel caso del libro lo scenario di ospitalità è stata Rom,a che è la città in cui Io risiedo da diversi anni, anche se quando io ho iniziato ad ospitare. Ho iniziato la mia esperienza di host e di guest in Spagna quando abitavo in Spagna e poi sono stata anche un host e un Ambassador su Ferrara per circa due anni di un’altra web di ospitalità gratuita. Negli anni a Ferrara ho provato ad organizzare ritrovi che permettessero a membri italiani e stranieri di socializzare ed integrarsi in un contesto difficile per tutti, sia per chi si trasferiva per lavoro e si sentiva solo, sia per chi voleva divertirsi ma aveva pochi soldi e non parlava cosi bene la lingua, cercava quindi consigli e appoggi per affrontare difficoltà burocratiche. Questo ha permesso di sviluppare un’empatia per tutti.
– Nel tuo libro, i personaggi vivono esperienze intense e a volte imprevedibili. Qual è stata la storia più difficile da scrivere e perché?
Chiedere l’origine dei lividi a una ragazza appena incontrata, non è mai facile per nessuno, offrire una crema o una spalla su cui piangere, o un luogo d’ascolto, a volte espone a rischi: si rischia di essere invadenti, si rischia di soffrire e di dover sorridere per forza per non compromettere l’esperienza di ospitalità gratuita, non ci si sente come con un amico che ti offre un alloggio perché affronti un periodo difficile e non ti puoi aspettare lo stesso trattamento o lo stesso livello di confidenza. Dover, inoltre, giustificare casi di violenza inaspettati, come quello accaduto all’ospitante che trae spunto da una mia esperienza reale, a volte mostra una solidarietà inaspettata tra sconosciuti che fa bene ricordare. Alcuni tipi di storie come ho detto previamente traggono spunto dalla stampa, per esempio una storia che mi ha molto appassionato scrivere è quella inerente al contatto del paranormale e un’altra storia che mi ha appassionato a scrivere quella inerente la tavola di ouja, devo dire che io ho realmente ospitato una viaggiatrice tedesca una viaggiatrice vietnamita con il quale con le quali sono andata un festival di cibo locale e musica country su Roma. È stata una bella esperienza perché abbiamo passato una giornata a un festival a fianco al quale c’era un maneggio di cavalli, dove noi siamo andate a parlare con gli organizzatori e a fare un po’ di foto ai cavalli approfittando anche del fatto che il festival fosse in una zona molto verde di Roma, rilassante e perfetta per scattare fotografie. Questo ha messo le mie ospiti a proprio agio fin da subito e ha permesso loro di provare il cibo locale, sperimentare il loro rapporto con la natura e con gli animali. Ci siamo trovate a vivere un’esperienza molto bella e molto intensa ma quella sera, per esempio, ci siamo spaventate al ritorno perché questo luogo non era ben servito dagli autobus, pochi lampioni accesi e non c’erano presenti altri mezzi di trasporto pubblico quindi abbiamo fermato per pura casualità un taxista. Al ritorno alcune cose strane hanno iniziato a ad accadere e una delle mie ospiti ha fatto una battuta sulla tavola di ouja. Aggiungo che essendo citate varie zone di Roma non turistiche ho cercato di dare se possibile un aspetto più locale di questo di questo libro perché Roma molto spesso dai viaggiatori viene sempre visitata in maniera molto superficiale guardando solo le cose turistiche e poco ai quartieri locali. Trattandosi di una metropoli ci sono moltissimi quartieri popolari, moltissime borgate che sono state anche citate in diversi film storici italiani alcuni dei quali anche noti all’estero Purtroppo alcuni fatti di cui io parlo in questo ebook sono accaduti realmente non solamente all’interno di Roma ma in altre regioni del panorama italiano. Se posso aggiungere due cose che forse non sono facilmente comprensibili per chi non ha letto l’estratto su Amazon, disponibile per mercato italiano ed estero, questo libro spera di essere facilmente comprensibile anche a persone straniere che leggono e imparano la lingua italiana o si appassionano dell’Italia. È un ebook utile, spero, anche per essere letto in poco tempo, lasciandoti la voglia di leggere ancora, senza annoiare.
– Come pensi che la tua passione per i viaggi abbia influenzato la tua scrittura e la tua visione del mondo?
Viaggiare con persone di cultura differente e crescere con un’altra visione del mondo, mi ha aperto la mente motivandomi nell’apprendimento linguistico e ha condizionato anche la mia formazione universitaria, in merito anche al mio percorso lavorativo. Parlo e scrivo correntemente quattro lingue e ho lavorato come mediatrice culturale. La mia possibilità di viaggio e di crescita personale è dovuta soprattutto alle persone con le quali io ho viaggiato e alla motivazione del viaggio, sono passata per esperienza diverse. Dopo la laurea triennale, ho passato tre mesi in Giordania per l’apprendimento della lingua araba, ho poi passato tre mesi in Francia, in Spagna e a Venezia per i tre moduli di un master itinerante di mediazione inter-mediterranea, investimenti e integrazione. In seguito al master ho vissuto a Bologna e poi al sud della Spagna per tre tirocini e un servizio volontario europeo mentre mi stavo laureando in specialistica a ca’ foscari per ultimare gli ultimi esami (la maggioranza mi era stata riconosciuta per il master). Nel periodo di Siviglia ho iniziato ad andare a incontri di ospitalità gratuita come aperitivi linguistici, in cui incontrare persone diverse che erano come me per lavoro sul posto o per studio e passare alcune ore piacevoli, costruendomi una rete di amicizia che mi ha accompagnato per il mio periodo di volontariato. Penso che il master e il periodo di Siviglia siano stati i periodi migliori e più formativi della mia vita. Ne sono uscita con uno spirito diverso. Al ritorno a Ferrara io e una buona rete di conoscenti abbiamo iniziato a partecipare ad eventi su tutto il territorio nazionale, eventi che da un lato erano molto belli, incontrando e socializzando con persone nuove per scampare dal pericolo della noia che può portare sempre le stesse conoscenze in una città piccola, dal clima non facile.
– Hai descritto incontri che variano dal divertente al drammatico. C’è un messaggio particolare che speri i lettori possano trarre da queste storie?
Io spero che i lettori abbiano voglia di leggere un secondo libro, che rimangano alla fine di questo libro con una curiosità di sapere che cosa ne è stato dei personaggi al momento del ritorno e come i personaggi avrebbero potuto cambiare alcuni aspetti del proprio viaggio per vivere meglio l’esperienza L’unico messaggio che mi sento dare a chi leggerà questo libro è che nella vita è tutto sorprendente inaspettato e quindi anche da un incontro di pochi giorni si può avere uno spunto per crescere e per tornare differenti da come si è partiti anche se si decide di tornare nel proprio luogo di partenza o per trovare un conoscente o potenzialmente un amico diciamo mettendo la parola amico tra virgolette per provare a sperimentare qualcosa di nuovo. Ci sono alcuni casi in cui ho ospitato persone che hanno affrontato difficoltà, ma ovviamente io ho deciso di fare in questo caso un libro leggero e quindi non ne ho parlato qui, dove ho offerto il mio aiuto personale e professionale a questi membri per trovare ospitalità in Italia o per riuscire a completare i documenti per esempio un permesso di soggiorno o un codice fiscale, il supporto per presentare la richiesta di asilo politico sono cose che generalmente non si dicono subito i primi tre giorni che si è ospiti da un ospitante di ospitalità gratuita, a meno che non sia un mediatore culturale. Non è consigliabile usare web come queste per trovare un aiuto, ma In molti casi non bisogna dimenticarsi che anche se l’aspetto di essere ospitati gratuitamente fai in modo di poter sicuramente facilitarvi l’incontro con le persone il profilo va sempre letto molto bene e il referenze anche il fatto di poter viaggiare con i propri documenti ma non essere obbligati ad esibirli ad essere registrati come per esempio bisogna fare in una in una struttura ricettiva o extra ricettiva questo consente Sì un certo livello di privacy dei membri ma permette anche i membri di poter approfondire aspetti privati della propria vita che magari non potrebbero fare se si trovassero di fronte a un semplice reciprostazionista o anche a una persona che li ospita in una casa vacanza perché il livello di confidenza è per forza di cose differenti
– Se avessi la possibilità di ospitare di nuovo uno dei personaggi del libro, chi sceglieresti e perché? Sicuramente ospiterai penso due membri su cinque, non voglio esprimere la mia preferenza netta suggerendo nomi che potrebbero non essere visibile al momento degli estratti che sono presenti su Amazon o Rakuten quindi preferisco che chi legge questa mia futura intervista si faccia un’idea rispetto a questa domanda senza rispondere direttamente.