GALILEO & HARRY POTTER

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Ogni tanto bisogna dedicare un po’ di tempo a se stessi. Per me questo significa anche leggere libri che anche se non direttamente legati né alla mia didattica, né alla mia ricerca, so che mi arricchiranno. Questa volta ho scelto Galileo come Harry Potter, la splendida risposta dello storico della scienza Marco Ciardi alla sciocchezza di Odifreddi secondo cui leggere Harry Potter farebbe male ai giovani. Marco, degno allievo del grande Paolo Rossi Monti, ribadisce che la scienza moderna nasce dalla magia, ma che, al tempo stesso ne è profondamente diversa, in quanto pubblica, condivisa e democratica. Il nesso fra immaginazione, poesia e scienza è molto più sottile di quanto si pensi. Leggendo queste pagine si scopre come il grande poeta inglese romantico Coleridge fosse un accanito lettore di scienza, come il suo capolavoro, La ballata del vecchio marinaio, abbia influenzato la ventenne Mary Godwin, poi Shelley, quando scrisse Frankenstein, come Leopardi avesse riflettuto a fondo su Lavoisier e, viceversa, come autori di phantasy, tipo Lovercraft, di certo non credevano nell’occulto, anzi disprezzavano le superstizioni. Marco ci spiega poi che cosa sia la storia, esponendo in dettaglio il capolavoro metodologico di Arnaldo Momigliano, dove si vede come la storia sia una scienza, esattamente come la fisica, le cui evidenze empiriche sono le fonti e il cui oggetto è il passato. Ribadisce poi con forza la centralità dell’immaginazione nel processo scientifico, ma con la differenza, rispetto alla poesia, che i frutti dell’immaginazione scientifica vanno suffragati con le evidenze empiriche. Inoltre, le conclusioni della scienza, pur giustificate, non sono mai certe, ma al massimo altamente probabili. E infine il virus dell’irrazionalità che oggi ammorba la società della conoscenza, non può essere estirpato con il solo insegnamento delle Stem, ma anche con l’educazione ai valori democratici e oggettivi della scienza e con una visione anche storica delle discipline scientifiche. Infine Marco ci ricorda che la democrazia e la razionalità sono una scelta, che purtroppo è sempre reversibile. In altre parole dipende da noi se vogliamo vivere assieme in modo intelligente e civile. Un libro strepitoso!

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelBooks, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne.
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