GALILEO & HARRY POTTER
Luglio 11, 2024Ogni tanto bisogna dedicare un po’ di tempo a se stessi. Per me questo significa anche leggere libri che anche se non direttamente legati né alla mia didattica, né alla mia ricerca, so che mi arricchiranno. Questa volta ho scelto Galileo come Harry Potter, la splendida risposta dello storico della scienza Marco Ciardi alla sciocchezza di Odifreddi secondo cui leggere Harry Potter farebbe male ai giovani. Marco, degno allievo del grande Paolo Rossi Monti, ribadisce che la scienza moderna nasce dalla magia, ma che, al tempo stesso ne è profondamente diversa, in quanto pubblica, condivisa e democratica. Il nesso fra immaginazione, poesia e scienza è molto più sottile di quanto si pensi. Leggendo queste pagine si scopre come il grande poeta inglese romantico Coleridge fosse un accanito lettore di scienza, come il suo capolavoro, La ballata del vecchio marinaio, abbia influenzato la ventenne Mary Godwin, poi Shelley, quando scrisse Frankenstein, come Leopardi avesse riflettuto a fondo su Lavoisier e, viceversa, come autori di phantasy, tipo Lovercraft, di certo non credevano nell’occulto, anzi disprezzavano le superstizioni. Marco ci spiega poi che cosa sia la storia, esponendo in dettaglio il capolavoro metodologico di Arnaldo Momigliano, dove si vede come la storia sia una scienza, esattamente come la fisica, le cui evidenze empiriche sono le fonti e il cui oggetto è il passato. Ribadisce poi con forza la centralità dell’immaginazione nel processo scientifico, ma con la differenza, rispetto alla poesia, che i frutti dell’immaginazione scientifica vanno suffragati con le evidenze empiriche. Inoltre, le conclusioni della scienza, pur giustificate, non sono mai certe, ma al massimo altamente probabili. E infine il virus dell’irrazionalità che oggi ammorba la società della conoscenza, non può essere estirpato con il solo insegnamento delle Stem, ma anche con l’educazione ai valori democratici e oggettivi della scienza e con una visione anche storica delle discipline scientifiche. Infine Marco ci ricorda che la democrazia e la razionalità sono una scelta, che purtroppo è sempre reversibile. In altre parole dipende da noi se vogliamo vivere assieme in modo intelligente e civile. Un libro strepitoso!