QUEL CHE RESTA DEL GIORNO

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Un impeccabile maggiordomo inglese di nome Stevens, si ritrova per la prima volta da quando è iniziata la sua carriera, con una settimana di libertà. Inizia così il suo viaggio in automobile attraverso la tranquilla campagna inglese, che si trasforma in un percorso inquietante e inaspettato dentro se stesso. Egli ha speso un’intera esistenza spinto da un unico ideale, quello di rispettare una determinata tradizione imposta ai maggiordomi al servizio della high society e difenderla a dispetto dello scorrere del tempo e dei cambiamenti che esso comporta nella società. Steven ripensa alla sua vita; tra dubbi, ricordi dolorosi si accorge di aver vissuto come un soldato nell’adempimento di un dovere, illudendosi che solo così avrebbe raggiunto la massima aspirazione della sua vita, senza mai concedersi nulla. Totalmente a servizio di un padrone discutibile, che ospitava nella propria dimora simpatizzanti tedeschi nazisti e aristocratici inglesi nello sforzo di influenzare gli affari internazionali. Un soldato, per l’appunto, fedele alla dimora in cui presta servizio e al suo padrone, senza mai lasciarsi andare ai sentimenti, né quando il padre viene a mancare, né quando, probabilmente l’unica donna che lo abbia mai amato, lo lascia. Si può ricominciare da capo? È possibile? Un particolare interessante che ho ritrovato, cercando informazioni sul libro, è la metafora della magione aristocratica inglese, venduta al ricco americano- evidente e ricca di significati profondi – dei rapporti di forza tra Inghilterra e America della metà del XX secolo: con la guerra, pur vinta dai due paesi alleati di lingua inglese, avviene quello slittamento del potere mondiale, che porta alla fine dell’impero britannico e al passaggio all’America della leadership dell’Occidente. Kazuo Ishiguro ha una scrittura impeccabile, molto lenta in questo romanzo, come i pensieri del protagonista. Il lettore si sente letteralmente dentro la testa del protagonista. Consiglio assolutamente! Ora devo recuperare il film!

News Reporter
Davide Orlandi (Mede, 15/07/1992), sono un insegnante di Filosofia e storia, materie letterarie e linguistiche negli istituti medi e superiori. Ho cinque lauree e attualmente sono dottorando in Filosofia presso l'Università di Granada. Dal mese di Maggio 2017 collaboro con il portale di filosofia “Pensiero Filosofico”. Sono volontario soccorritore e centralinista della Croce Azzurra Robbiese. Donatore sangue, volontario e consigliere dell'Avis comunale di Robbio. Volontario dell’associazione robbiese “I Live Panta Rei”, associazione che si batte per gli ultimi e per combattere ogni forma di discriminazione sociale. Corrispondente per il settimanale d'informazione “Il Corriere Eusebiano”, con sede a Vercelli (VC). Dal 2022 collaboro con il Giornale letterario. Membro del comitato di redazione della Rivista di filosofia e scienze umane "Le voci di Sophia". Ho vinto innumerevoli concorsi letterari nazionali e internazionali, sia a carattere poetico-aforistico che filosofico. Con Aracne ho pubblicato i seguenti libri: Cartesio e Bourdin. Le settime obiezioni (2016); Linguaggio e forme di vita. Saggio su Ludwig Wittgenstein (2017); Diego Marconi e la sua competenza lessicale. Un'analisi critica (2019). Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano, Youcanprint Editore, 2020; Come guarire dai social network attraverso due romanzi, Youcanprint Editore, 2021; Quel pazzo di Nietzsche. Come leggere la nostra vita e quelle altrui, AbelBooks, 2022; L'occasione del cambiamento, Youcanprint Editore, 2022; Frammenti di vita. Come un grido nella notte, Youcanprint Editore, 2023. Ho collaborato con varie personalità di spicco del panorama culturale italiano e straniero come Mogol, Alfredo Rapetti Mogol (Cheope), Vittorio Sgarbi, Francesco Gazzè, Alessandro Quasimodo, Cosimo Damiano Damato, Hafez Haidar, Francesco Baccini, Tomaso Kemeny, Dato Magradze, Nunu Geladze, Reddad Cherrati, Franco Arminio e molti altri. Nel 2021 sono stato nominato “Uomo Illuminato” dagli Stati Generali delle Donne.
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