QUEL CHE RESTA DEL GIORNO

QUEL CHE RESTA DEL GIORNO

Giugno 11, 2024

Un impeccabile maggiordomo inglese di nome Stevens, si ritrova per la prima volta da quando è iniziata la sua carriera, con una settimana di libertà. Inizia così il suo viaggio in automobile attraverso la tranquilla campagna inglese, che si trasforma in un percorso inquietante e inaspettato dentro se stesso. Egli ha speso un’intera esistenza spinto da un unico ideale, quello di rispettare una determinata tradizione imposta ai maggiordomi al servizio della high society e difenderla a dispetto dello scorrere del tempo e dei cambiamenti che esso comporta nella società. Steven ripensa alla sua vita; tra dubbi, ricordi dolorosi si accorge di aver vissuto come un soldato nell’adempimento di un dovere, illudendosi che solo così avrebbe raggiunto la massima aspirazione della sua vita, senza mai concedersi nulla. Totalmente a servizio di un padrone discutibile, che ospitava nella propria dimora simpatizzanti tedeschi nazisti e aristocratici inglesi nello sforzo di influenzare gli affari internazionali. Un soldato, per l’appunto, fedele alla dimora in cui presta servizio e al suo padrone, senza mai lasciarsi andare ai sentimenti, né quando il padre viene a mancare, né quando, probabilmente l’unica donna che lo abbia mai amato, lo lascia. Si può ricominciare da capo? È possibile? Un particolare interessante che ho ritrovato, cercando informazioni sul libro, è la metafora della magione aristocratica inglese, venduta al ricco americano- evidente e ricca di significati profondi – dei rapporti di forza tra Inghilterra e America della metà del XX secolo: con la guerra, pur vinta dai due paesi alleati di lingua inglese, avviene quello slittamento del potere mondiale, che porta alla fine dell’impero britannico e al passaggio all’America della leadership dell’Occidente. Kazuo Ishiguro ha una scrittura impeccabile, molto lenta in questo romanzo, come i pensieri del protagonista. Il lettore si sente letteralmente dentro la testa del protagonista. Consiglio assolutamente! Ora devo recuperare il film!

Incontro con la poetica di MIGUEL ÁNGEL REAL, traduzione e critica poetica di Yuleisy Cruz Lezcano

Giugno 11, 2024

Due poesie inedite dal progetto «Nunca digas Duluth» E se la luce fosse parola? La qualità delle ombre fa striscia per gli istanti. Mattino di nebbia che recepisce promesse; giardini sinonimo di sentieri; clamore che si apprende se riusciamo a dimenticare l’attesa;…

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