Pronunciare il nome Aurora ci porta all’età antica, alla dea che con le sue rosee dita spalancava le porte del giorno e precedeva il carro del Sole. “Il sogno di Aurora” è il titolo di una raccolta di racconti in cui l’autrice Simona Palo narra, con la finzione dell’animazione dei soggetti rappresentati, le storie vissute da personaggi appartenenti alla mitologia e non solo. Sono i protagonisti delle scene raffigurate in affreschi di palazzi antichi e di chiese oltre che in raccolte di quadri presenti nei musei di una città di provincia ricca di risorse artistiche, Forlì. Con la sua scrittura Palo ha saputo trasmettere ai lettori l’atmosfera perfetta per entrare dentro al mondo dell’arte. Ci si pone in ascolto delle parole pronunciate da Aurora e immediata sorge nella mente l’immagine della bellezza dell’alba poco prima del sorgere del sole.
L’autrice riesce a far suscitare nel lettore la volontà di conoscere i personaggi che prendono vita dentro ai quadri e agli affreschi, per assaporare la bellezza dell’opera che spiega al mondo la sua essenza e l’ispirazione che spinse l’artista a crearla. La scrittura di Palo ci apre all’immedesimazione nelle vicende dei protagonisti delle “narrazioni iconiche”, come a mio parere potrebbero essere intese le opere d’arte pittoriche e scultoree. La scrittrice ha osservato e studiato in profondità le opere d’arte che ha scelto come protagoniste di questo libro, dando voce ai soggetti rappresentati. Tramite vertiginosi voli della fantasia possiamo calarci nei loro sentimenti, svelarne i desideri più nascosti fino a scoprirne le ambizioni inconfessabili.
La prefazione di Mario Proli delinea con esattezza critica la sostanza letteraria de “Il sogno di Aurora”: “La cura dei particolari, anche nella funzione immaginifica, è un elemento che merita di essere sottolineato. Ad esempio: attribuire alla “Stiratrice” il ruolo di rappresentante sindacale tra i protagonisti dei quadri della stupenda Collezione Verzocchi “Il lavoro nell’arte”, è una scelta ponderata. Perché non allo “Zappatore” di Guttuso o ai “Muratori” di Sironi? Che sia stata scelta una donna come difensore dei diritti dei lavoratori è significativo anche perché in quell’universo composito di forme e colori che raccontano di fatiche, responsabilità, sudore, ingiustizie e speranze, consegnare il testimone alla Stiratrice non era scontato. […] valorizzare il patrimonio attraverso un esercizio di fantasia che lo fa vivere per farlo conoscere. Quadri, sculture, affreschi, chiese, palazzi e tombe ma anche pittori, scultori, scrittori, donne e uomini con le loro memorie.”
Abbandonarsi al gioco della fantasia è l’ottica con cui dare inizio alla lettura de “Il sogno di Aurora” di Simona Palo.