Trovarsi al Salone Internazionale del Libro di Torino, che gioia! Per me è la prima volta e giuro non sarà l’unica.
Essere qui, tra migliaia e migliaia di espositori di tutta Italia e di tutto il mondo, tra cento mila visitatori o forse più… Sono così tanti, che si perde il conto. Poi la cosa principale: ci sono più libri di quanto possa leggere in milioni di vite, che purtroppo non avrò. Passare una giornata intera tra il fantastico profumo di carta e pensare all’origine stessa della carta stampata… All’invenzione dei libri… Pensare a Johannes Gutenberg mentre sviluppa la macchina da stampa nel XV secolo…
Pensate, grazie alla sua importanza e alla tiratura di circa 180 copie, il suo testo biblico raggiunse lo status di icona dell’inizio dell’”era della stampa”. Attualmente ne esistono 48 copie, ma solo 21 sono complete. In Spagna ne è conservata una nella Biblioteca Pubblica di Burgos.
Tornando al Salone del libro di Torino, a questo meraviglioso territorio, molto favorevole alle avventure di bibliofili, ricercatori, hobbisti e curiosi, sicuramente la mia curiosità e la mia meraviglia saranno parte di questo evento. Imparerò moltissime cose, tra conferenze ed eventi. Saranno tanti gli abbracci e le frasi di occasione, credo che saranno le protagoniste della mia giornata
“Ah, mai sei tu? Sei meglio dal vivo che sui social!” Tutti sono meglio, credo, quando sono in carne e ossa.
Il Salone internazionale del libro di Torino, non è semplicemente un salotto ma è ben di più. È uno degli eventi più importanti in Italia per scrittori, lettori, agenti letterari, editori e tanti altri relazionati con questa industria. È difficile riassumere un evento così grande.
Qui nascono anche nuove idee, possibilità di incontrare nuovi titoli per arricchire le nostre librerie. Infatti, per caso mi fermo davanti a uno stand e guidata da una bella signora con una faccia intelligente, prima di perdermi in un libro, mi perdo nel suo volto. Ha preso un libro tra le mani e sorride mentre legge, poi vedo un altro signore molto distinto che prende in mano lo stesso libro e sembra davvero molto interessato. Allora prendo lo stesso libro. Mi sembra di conoscerlo, ha un’immagine di copertina bella e particolare di un pittore di Firenze, Orlando Poggi. Apro il libro e leggo la prefazione di un poeta, Ivan Crico, poi sfogliando le pagine incontro foto bellissime di una pittrice, Adele Quaranta. Mi fermo su una poesia e leggo velocemente e qualcosa mi sembra di ricordare di questa poetessa, poi vado al titolo del libro “Di un’altra voce sarà la paura”: chi l’ha scritto ha poca importanza, è il libro quello che conta.
Poi prendo tra le mani un altro libro dal titolo molto ma molto accattivante “Sulle piccole cose del mondo”. Come sempre guardo la copertina, la forma, davvero bello tutto, tra le mani poi ancora un altro libro “Il cacciatore di fulmini” wow, che titolo! Colpo di scena. E mi chiedo cosa hanno in comune questi tre libri. Ecco, sono tra i libri pubblicati con Leonida Edizioni e scelti per rappresentare la medesima casa editrice in un contesto stimolante come questo. Ed è bello essere qui tra tante persone che narrano con i loro volti altre storie mentre scelgono dei libri e li guardano con amore.
L’amore per i libri esiste da quando esistono i libri. Accedere alle informazioni che contengono, deliziarsi delle loro qualità letterarie, del loro design, della stampa e delle illustrazioni, e persino delle rilegature e, inoltre, proteggerle dal passare del tempo e dell’uso, formano un’unità indissolubile che definisce i loro amanti.
Il Salone del Libro sembra una festa popolare dove ballano autori e lettori insieme. Ci sono persone di ogni età, davvero tanta gente che pare molto felice di trovarsi in questo posto. È bello girare qua e di là e osservare autori che firmano copie dei loro libri. Questo mi fa pensare che le cose poi non stanno così male e che qualcosa culturalmente sta evolvendo decisamente in meglio.
Poi trovarmi qui a firmare anche io delle copie mi fa pensare al mio libro che esce dalla solitudine in cui era stato pensato per un lettore anonimo e ora io, autrice, mi trovo i volti dei lettori davanti, che emozione! Come poeta, inizio a conoscere il mio pubblico e a scrivere dediche.
Poi a causa del mio amore per i libri ho una fantasia che vi racconto, ma non datemi della folle: vorrei, quando finisce la giornata, nascondermi nel bagno e quando tutti i visitatori sono andati via, volare da stand a stand e leggere migliaia di pagine di libri diversi, fino a crollare di stanchezza.
Poi esco dalla mia fantasia e sono qui, a guardare queste persone attorno a me, sembrano tutte miei amici, siamo tutti accomunati dall’amore per i libri e cerco di parlare con qualche sconosciuto.
In fondo … siamo tutti complici…