Il romanzo è narrato in prima persona dalla protagonista, Fabiola, una giovane donna inquieta, segnata da molte difficoltà di vita. Il suo racconto è fatto di continui flashback e di repentini ritorni al presente, come inseguendo pensieri e ricordi sparsi che talvolta sembrano accompagnarla e altre travolgerla con le emozioni che suscitano. A mio parere sono tre i filoni che si intrecciano nel corso del racconto: il primo è l’amore (o la sua mancanza) nelle sue varie declinazioni, partendo dal rapporto con i genitori fino alle relazioni con gli uomini, talvolta fallimentari ma in ogni caso fondamentali per la crescita della protagonista. Il secondo è la spinta a lasciare un luogo e una vita insoddisfacenti, prima in senso figurato tramite la poesia e poi in senso letterale, con lo spostamento dal Veneto a Roma. Infine il potere della scrittura, soprattutto poetica, che rappresenta il viatico che accompagna Fabiola nella sua strada.