OMBRE DAL FUTURO di Alessandro Maiucchi – Porto Seguro editore
Marzo 18, 2024Il bando è on-line: www.premionabokov.com
Il bando è on-line: www.premionabokov.com
“Questo libro nasce da una fotografia. […] Beyan Taher in divisa da ascaro. L’ho vista in casa di Amr Adam, un esule eritreo fuggito in Italia […] Ecco, ascoltando i racconti di Amr, ho trovato conferma che la storia non è mai…
Balzac, nato in una famiglia borghese nel primi dell’800, ebbe una vita da romanzo: cresciuto da una balia e poi tenuto in collegio dai suoi genitori, vedeva sua madre una o due domeniche al mese. Della famiglia sentì sempre il peso, sua…
Il suo nome era Lorenzo Perrone e per sei mesi rischiò la vita per portare a Primo Levi una gavetta di zuppa. In “Se questo è un uomo” si legge: “Credo che proprio a Lorenzo debbo di essere vivo oggi”. Nel suo…
Un sabato indimenticabile, il 9 marzo 2024, ha illuminato il Teatro di Novoli (Lecce) con l’incanto e la magnificenza della diciottesima edizione del Premio Nabokov. Da ogni angolo d’Italia, scrittrici e scrittori sono venuti per celebrare il trionfo della creatività e della…
Quale tipo di narrazione è in crisi? E che cosa si intende per narrazione? Il saggio di Byung-Chul Han prova a rispondere a queste domande attraverso gli scritti di Walter Benjamin, Marcel Proust, Jean-Paul Sartre, insieme a Immanuel Kant e Friedrich Nietzsche…
È possibile narrare, rappresentare ancora una volta, senza ricadere nel già detto, l’orrore, questo tipo di orrore? Jonathan Glazer ci riesce egregiamente nel film La zona di interesse, applicando il potente dispositivo dell’immaginazione, dove ciò che è oltre la “siepe” ha già un nome, una storia che sappiamo. Non vedi ma ascolti urla, strepiti e suoni metallici. L’ingegneria del suono è perfetta. Tutto è costruito affinché tu sia costretto a straniarti, fino a indossare il punto di vista dei carnefici senza, tuttavia, potere entrare dentro quel pensiero, in una lotta assidua contro l’istinto di empatizzare col punto di vista dominante. È un grande film sulla normalizzazione dell’orrore, che ci riguarda tutti, mentre timbriamo il cartellino della normalità e in un’altra parte del mondo “lontana” cadono bombe e muoiono bambini. Forse anche nella mia vita c’e una porzione di schermo, l’ho letto come una possibilità di riflessione, condensata nella potentissima scena finale che per me è la vera chiave di lettura. Una sferzata sulla saturazione della memoria che come dice la grande Aleida Assmann è la seconda faccia della medaglia delle commemorazioni, delle giornate dedicate, della calendarizzazione del dolore. Fermiamoci un attimo, cosa ci stiamo raccontando “nella giornata dedicata a”. Che tipo di memoria attiviamo? È una memoria funzionale, un archivio, una rielaborazione del trauma o è il selfie che il quindicenne si fa davanti Auschwitz per postarlo su instagram? Fatevi questo regalo e vedetelo.
È in scena in questi mesi uno spettacolo teatrale molto coinvolgente, L’albergo dei poveri, di Massimo Popolizio con la riduzione teatrale dello scrittore Emanuele Trevi, tratto dal grande dramma omonimo di Maksim Gor’kij del 1902 – conosciuto anche come I bassifondi o…
“COSI DI FIMMINI LE PANORMITE” di Massimo Crispi, finalista per la sezione narrativa inedita del Premio Nabokov 2023. Online il nuovo bando: www.premionabokov.com
(KUR ÇELIN ZAMBAKËT, titolo originale in albanese) Sulle note di questi delicati gigli rossi su sfondo nero, la scrittrice e traduttrice albanese, Angela Kosta, ci presenta quest’opera dell’autore albanese originario di Valona, lo scrittore e poeta Eqerem Canaj. L’opera è stata di…