Come molte persone che si sentono maschi e desiderano partner dell’altro sesso sono cresciuto con una tonnellata di traumi legati alla mia incapacità di comprendere l’emotività delle ragazze che incontravo. E mi porto dietro diffidenza e paura verso l’altro sesso.
Ma queste sono solo emozioni mie, che cerco di elaborare e con le quali provo a fare i conti.
Fin da ragazzo, sul piano normativo, mi è parso assolutamente ovvio che il mondo fosse di tutti. Che la partecipazione femminile fosse insufficiente, che gravi stereotipi vincolavano ancora l’emancipazione femminile. La libertà e la democrazia sono valori fondamentali; la pari opportunità, il rispetto, l’autodeterminazione delle donne è assolutamente un elemento centrale dei principi liberali e democratici.
In media ci sono effettivamente differenze di sensibilità fra uomini e donne. Su questo ci sono ormai studi importanti. Sono però medie piene di eccezioni e l’influenza dell’educazione è molto importante. Il cameratismo femminile o maschile non mi sembra scorretto. È solo un modo per esorcizzare le difficoltà del dialogo fra due sessi, che sono molto spesso molto diversi. Anche solo il fatto che i gameti femminili sono pochi e complessi, quindi preziosi, mentre quelli maschili sono tanti e semplici, quindi sperperabili, porta con sé delle conseguenze comportamentali importanti.
Purtroppo il cameratismo scherzoso sfocia in affermazioni piene di rancore che pretendono di avere un valore morale assoluto. E questo capita sia nei gruppi di uomini che in quelli delle donne. Fa più specie il primo caso, perché ancora la maggior parte delle società, anche quelle liberali e democratiche, seppure in misura minore, vedono il maschio in posizione dominante. Ma c’è anche il secondo. L’essere umano ha paura del nuovo e del diverso e le donne e gli uomini hanno questa paura in molti casi. Perché, ci sono tante diversità, sia medie che individuali. Lavorare su queste diversità e trasformarle in una ricchezza e non in un limite è un compito difficile a cui tutti dobbiamo partecipare.