VECCHIA CITTÀ
Una città antica che nasce da un ruscello
Antico casale dove è nata la storia
E gli uomini si scuoiano o si reincarnano.
È da lì che veniamo
Carichi di parole, grammatici e folli
Verbali attenti alla polvere che soffiamo
E isoliamo da una lapide
Un nome dimenticato.
Vecchio ordito dell’insonnia
Flauti arpe pianoforti violini viole oboi campane
Parole soprattutto parole
E Dio in prima fila.
VIEJA CIUDAD
Una antigua ciudad que parte de un riachuelo
Viejo caserío donde nació la historia
Y los hombres se despellejaban o reencarnaban.
De allí venimos
Cargados de palabras, gramáticos y locos
Verbales atentos al polvo que soplamos
Y aislamos de una lápida
Un nombre preterido.
Vieja urdimbre de insomnios
Flautas arpas pianos violines violas oboes campanas
Palabras sobre todo palabras
Y Dios en primera fila.
L’OMBRA DI UNA VOCE
Nessuno troverebbe sospetto
che una parola possa
ferire la linea di un’ombra
Tuttavia, si può notare che l’ombra
divenga parola
e promuova l’esistenza di un oratore:
poeta o no
oratore comunque
riparato dai rami di un uccello
che spesso viene confuso con un albero.
Niente potrebbe essere più intenso
di quella voce che ci chiama in silenzio
quella che siamo e non ascoltiamo.
LA SOMBRA DE UNA VOZ
A nadie podría parecerle sospechoso
que una palabra hiera la raya de una sombra
Sin embargo es de notar que la sombra
se revele palabra
y propicie la existencia de un hablante:
poeta o no
hablante al fin cobijado por las ramas de un pájaro
que suele confundirse con un árbol
Nada podría ser más intenso
que la voz que nos llama en silencio
Esa que somos y no escuchamos.
TONO
Tensione dilatata di chi tace
di colui che sa ignaro della malizia
di chi si stordisce
e si pronuncia i minuti
mentre l’orologio
soccombe alle ore:
il tono di chi sogna
ricrea incubi negli altri.
TONO
Tensión dilatada del que calla
del que se sabe ajeno de malicias
del que se aturde y pronuncia
los minutos
mientras el reloj
sucumbe ante las horas:
el tono del que sueña
recrea ajenas pesadillas.
CRITICA POETICA: La poetica di questo autore è caratterizzata da un carattere irradiante dei suoi simbolismi; è una scrittura elegante e allo stesso tempo semplice, con un disegno funzionale che scende efficacemente in versi che hanno i connotati di aforismi poetici oppure racchiudono un insegnamento. Leggendo la raccolta “Grammatica”, dalla quale sono tratte le poesie precedenti, si può cogliere l’intento poetico di esplorare il dubbio, la necessità di crescita spirituale. Il tono, nell’insieme, è narrativo e il linguaggio impiegato racchiude un filo sottile di ironia, che rende i versi più immediati.
Alberto Hernández: È nato a Calabozo, stato di Guárico (Venezuela), il 25 ottobre 1952.
Poeta, narratore e giornalista. Laureato alla Scuola Pedagogica di Maracay, ha studiato post-laurea presso l’Università Simón Bolívar in Letteratura Latinoamericana. Fondatore della rivista letteraria Umbra, collabora con riviste e giornali nazionali ed esteri.
La sua opera letteraria è stata riconosciuta in importanti concorsi nazionali. Nell’anno 2000 ha ricevuto il Premio “Juan Beroes” per tutta la sua opera letteraria. Ha rappresentato il suo paese in diversi eventi letterari: Università di San Diego, California, Stati Uniti, e Università di Pamplona, Colombia. Incontro per la presentazione di una sua antologica poesia, pubblicata in Messico, Cancún, da Editorial Presagios.
Nel 2012 ha ricevuto la più alta decorazione assegnata dall’Università di Carabobo, l’Ordine “Alejo Zuloaga” in occasione del 10° Incontro Internazionale di Poesia di quella casa di studi.
Nel 2017 ha vinto il premio Transgender Contest della Foundation for Urban Culture con il romanzo “Il nervo poetico”.
Membro dell’Accademia Venezuelana della Lingua. Alcuni dei suoi libri di poesie sono stati tradotti in inglese, portoghese, italiano, arabo e Tedesco.