A volte arrivo tardissimo a libri che hanno fatto scalpore anni fa, quando sono usciti. Credo sia proprio il caso di ‘Le ragazze’, primo libro di Emma Cline, che nel 2016 ha fatto parlare tantissimo di sé.
Sono appassionato di true crime ed era inevitabile che quindi prima o poi approdassi a questo libro: infatti è un’opera di fiction che ricalca però le vicende della cosiddetta Manson Family, conosciuta alle cronache soprattutto per l’eccidio di Cielo Drive nell’agosto ‘69 quando membri di questa setta assassinarono in modo efferato Sharon Tate, alla fine della sua gravidanza, tre persone che erano in visita da lei. Dietro questi crimini tremendi c’era la mano di Charles Manson e le persone coinvolte erano principalmente ragazze giovani, entrate nella setta perché attratte da uno stile di vita hippie, estraneo a quella società in cui faticavano a inserirsi, principalmente attratte dal carisma di Manson e dalle sue predicazioni.
Cline cerca di immaginare una di queste ragazze, anzi, una quattordicenne, Evie, figlia di genitori separati che vive con una madre negligente, e che la prima volta che le vede ne rimane folgorata: sono bellissime, soprattutto sono libere. Entra così anche lei nella setta e subisce il fascino di Russel (alter ego appunto di Manson) fino a che non si trova in una ragnatela più grande di lei. Sembra un thriller ma è più che altro un romanzo di formazione: sappiamo tutti il tragico epilogo, ma Cline cerca di immaginare cosa possa essere accaduto e quali pensieri possano aver attraversato la mente di chi ha preso parte a quel mondo, senza indagare particolarmente i risvolti crime. L’unica cosa che mi ha infastidito del romanzo è forse l’eccessivo voyeurismo nel descrivere il degrado, il sesso e le droghe, ma per il resto la narrazione scorre veloce e liscia.
In maniera molto diversa è un po’ quello che abbiamo visto nell’ultimo lungometraggio firmato Quentin Tarantino, il quale invece tratta nello specifico la vicenda della family ma a cui dà un finale diverso, inaspettato, cercando (in maniera riuscita, divertente e soprattutto molto tenera) di riscattare principalmente Sharon Tate.
Vi consiglio caldamente sia libro sia film.