Tra le letture più belle dell’ultimo periodo c’è sicuramente ‘La libertà è una lotta costante – Ferguson, la Palestina e le basi per un movimento’ di Angela Davis, mia icona e modello da un sacco di anni. Persone di tutto il mondo dicono di voler lottare insieme, unite in comunità globali, per creare un mondo libero dalla xenofobia e dal razzismo. Un mondo in cui sia bandita la povertà e dove la disponibilità di cibo non sia asservita alle esigenze del profitto capitalista. Un mondo dove si possano chiamare reperti storici l’omofobia e la transfobia, così come le pene della detenzione e dell’internamento delle persone disabili, e dove ognuno impari a rispettare l’ambiente e tutte le creature, quelle umane come quelle non umane, insieme alle quali abitiamo questo mondo.”
Femminista internazionale e attivista per i diritti della comunità afroamericana, membro del partito comunista e del Partito delle Pantere Nere, promotrice del movimento per l’abolizione del carcere, vicina alle lotte per la liberazione della Palestina, anticapitalista, antifascista, antispecista, insomma, chi più ne ha più ne metta. In questo libro sono raccolte sue interviste, conferenze, interventi nelle scuole, su cui si esprime sui temi che le stanno più a cuore da sempre, specialmente nell’ottica dell’amministrazione Obama che governa in quel periodo (infatti il libro è del 2015) prendendo come spunto dei casi di cronaca, come le rivolte avvenute a Ferguson in Missouri, a seguito dell’omicidio da parte delle forze dell’ordine del diciottenne Michael Brown, purtroppo sempre attuali. Importante è la parte che riserva alla discussione sull’occupazione illegittima della Palestina e per cui bisogna lottare in un’ottica, come dice Davis, intersezionale e femminista, comprendendo che ogni forma di oppressione si somiglia e che quindi la lotta per la libertà dev’essere continua e su più fronti possibili.