Se c’è un luogo letterario in cui vorrei vivere, sicuramente è Whistle Stop. Andare al caffé per assaggiare i pomodori verdi fritti di Sipsey, il bbq di Big George, abboccare a ogni scherzo di Idgie e farmi confortare dallo sguardo dolce di Ruth.
Leggere questo libro è stato come tornare a casa dopo tanto tempo, da visi conosciuti e persone nuove. Tantissime le lacrime, i sorrisi, i momenti in cui ho chiuso gli occhi e ho pensato ‘vorrei riaprirli e trovarmi lì’.
Pomodori verdi fritti è piuttosto imbattibile, come libro, ma questo sequel è riuscito benissimo a posizionarsi deliziosamente vicino. Mancano le parti più politiche e sociali del primo libro, tra i miei preferiti, ma anche qui troviamo momenti di grande tensione; per fortuna, c’è sempre il lieto fine, anche tra mille sciagure. E se in un qualsiasi altro libro mi farebbe storcere il naso, qui, a Whistle Stop, so che tutto andrà bene alla fine dei conti.
Consigliatissimo se prima si è letto Pomodori Verdi Fritti (come stand alone purtroppo temo non sarebbe apprezzato appieno), per tornare nel proprio posto del cuore.