Cosa succede quando un giornalista in preda a una crisi di mezz’età investe per sbaglio una lepre? Nel romanzo di Paasilinna, cambia vita. Cura la povera leprotta, la adotta come sua compagna di viaggio e inizia a vagabondare per tutta la Finlandia, cercando lavori saltuari e vivendo nella natura.
Il libro è un inno alla felicità, alla semplicità della vita lontana dagli obblighi e dalla routine che annichiliscono e ingrigiscono l’esistenza. Oltre a tenerissimi momenti di amicizia sincera tra Vatanen e la lepre, Paasilinna ha un umorismo che mi è piaciuto tantissimo. Quasi no-sense, sicuramente assurdo e sopra le righe: come non citare l’episodio in cui la lepre zampetta per una chiesa, lasciandosi dietro una scia di piccoli escrementi che fanno imbestialire il prete, il quale armato di fucile cerca di uccidere l’animale ma finisce solo per fare danni all’edificio sacro. Oppure l’assurdità di un amico di Vatanen che conduce studi per provare che il primo ministro finlandese a un certo punto sia stato sostituito da un sosia.
Dire che ho adorato questo libro è poco. Breve, fulminante, poetico per le tematiche ma mai retorico o esagerato, anzi, lascia che siano l 3 lettori a coglierne il significato più profondo tra una risata e l’altra.