Ho finalmente visto il film Oppenheimer di Nolan. Bello, come tutti i film del regista, ma non bellissimo.
La parte su Los Alamos poteva essere ridotta al solo test di Trinity. Il resto è confuso, impreciso e impressionistico. E allunga troppo il film.
Capisco che il cinema deve in qualche modo distinguersi dagli altri schermi, ma questi rumoracci che fanno tremare la sedia in sala non sono molto artistici.
Bella la delineazione del personaggio. Estremamente intelligente, raffinato, donnaiolo, ambizioso e in fondo buono.
Ottima la denuncia del maccartismo che ha infestato l’America degli anni ‘50, tanto che per ragioni personali si poteva rovinare la vita e la carriera di un uomo retto e che aveva fatto tanto per gli USA. Per fortuna c’è anche la nemesi, in cui Strauss il calunniatore la prende in saccoccia.
Buffa l’idea che Bohr e Einstein negli anni ‘40 potessero dare ancora un contributo ai conti, quando ormai non erano più in grado di contribuire fattivamente al progetto. La bomba l’ha fatta soprattutto Fermi, che è un po’ sacrificato. Oltretutto la bomba H finché Fermi dice che è impossibile non viene fatta. Viene progettata realmente solo quando Teller riesce a convincere Fermi.
Bella l’analogia fra Einstein e Oppenheimer. Entrambi hanno iniziato qualcosa, che poi è andata per conto suo, il primo la meccanica quantistica e il secondo la bomba.
Ottima l’idea di proporre adesso questo tema. Oggi infatti il controllo delle armi nucleari si fa più difficile per molte ragioni, fra cui soprattutto il fatto che fra USA e Russia si è aggiunta la Cina.
Oppenheimer dice a Truman che si sente le mani sporche di sangue. E il Presidente gli risponde che è stato lui a sganciarla sui giapponesi!