Parigi è fuor di dubbio tra le più belle città al mondo: “bella”, in quanto particolare.
Ma quali sono gli elementi che la rendono tale?
In primo luogo, l’impressione che può suscitare, è quella di essere una città “eterna”. Pare non essere cambiata, nell’arco di tutto il Secolo scorso.
Questo, per quanto riguarda gli intellettuali e gli artisti che si ritrovavano nei quartieri accademici, come il 5º Arrondissement, culla della “Sorbonne”, del “Collège de France” e dell'”Ecole Normale”.
Questi luoghi storici erano deputati all’invito di grandi personalità, come Sartre, Jankélévitch, Lévinas, Barthes, Ricoeur; i quali aderivano a correnti come l’Esistenzialismo, la Fenomenologia, l’Ermeneutica e il Postmoderno.
Ancora oggi -sempre, nel 5º e nel 6º Arrondissement-, si ritrovano eminenti scrittori, che espongono le loro opere, in vere e proprie fiere e/o manifestazioni. Si tratta di persone provenienti da tutto il mondo, e che vogliono condividere i loro lavori, in modo partecipato.
In secondo luogo, l’arte di questa città è presente in modo costante; praticamente, dappertutto e soprattutto: dal Louvre al Musée d’Orsay.
Da Dalí a Picasso, da Monet a Van Gogh, da Turner a David…
…E così via.
I più rilevanti movimenti artistici e culturali si sono espressi in un coacervo ragguardevole, nel corso della storia: il tutto, confluiva in Parigi. Questo, nel cuore pulsante della città: tra il 1º e il 6º Arrondissement.
Last but not least, la capitale francese è depositaria di un patrimonio musicale notevole. Sin dal Romanticismo, autori della caratura di Chopin e Liszt si dilettavano a suonare nella (ancora esistente) “Salle Pleyel”. Da allora fino al 2014, in tale immensa sala da concerto, si sono esibiti i massimi artisti musicali degli ultimi 2 Secoli. Dal 2014 ad oggi, la Salle Pleyel, in materia di repertorio classico, è stata sostituita dalla “Philharmonie de Paris” (19º Arrondissement). Ma non ci troviamo in presenza esclusivamente di un repertorio pianistico: vi è anche l'”Opéra Garnier”, dedicata alla lirica. Anche in questo caso, abbiamo a che fare con istituzioni di prestigio internazionale.
Il prossimo articolo sarà dedicato a un possibile itinerario, percorribile “a piedi”, finalizzato all’esplorazione della città, nonché alla contemplazione di talune bellezze, artistiche e musicali, assolutamente degne di “nota”.
Stefano Chiesa