CONVIENE BIOLOGICAMENTE PERCEPIRE L’AMBIENTE IN MODO ACCURATO?
Secondo questo libro di Hoffman, no, poiché l’organismo che si attarda a raccogliere informazioni sull’ambiente viene superato da quello che insegue solo la sua fitness.
Questo argomento è sbagliato, per un motivo molto semplice: l’ambiente cambia. Perciò l’organismo che in un ambiente statico avrebbe perso tempo a capire dove si trova, di fatto quelle informazioni le usa per adattarsi alle nuove situazioni. Non solo, alcuni organismi, come le persone, l’ambiente addirittura lo modificano, per adattarsi meglio. Salvo poi modificarlo troppo causando la propria estinzione.
Per comprendere bene questa situazione, si devono introdurre diverse nozioni: la quantità di una o più risorse presenti nell’ambiente A, B…; l’utilità oggettiva che queste risorse hanno per un certo organismo U (A, B,…); la quantità di informazione misurata in bit N che quell’organismo è in grado di prendere dall’ambiente. Come l’organismo usa l’informazione? Cioè cerca di stabilire quanta A e quanta B, ecc. ci sia e non riesce a rappresentarsi bene U, oppure è bravo a calcolare U, ma solo se A, B… sono costanti? Nel primo caso quell’organismo usa una strategia percettiva realista, nel secondo, invece, una strategia idealista.
Se l’ambiente fosse statico, vincerebbe l’organismo idealista, ma visto che l’ambiente cambia, di fatto ha vinto l’organismo realista!