DIMENTICARSI DI REICHENBACH
Ho finalmente trovato il tempo per studiare un po’ meglio la Repbblica di Weimar.
Ho utilizzato questo bel saggio.
In quei dieci anni in Germania sono nate molte cose, da un’architettura moderna di Gropius e Mendelson alla liberazione sessuale, la proposta di una donna nuova ecc.
Mi colpisce che nel capitolo sulla filosofia vengono dedicate numerose pagine a Essere e tempo di Heidegger, come uno dei frutti più alti di quegli anni.
Non solo credo che sia un’opera che perlopiù rimastica cose già note, ma è invece l’espressione di quella paura di fronte alla modernità che è stata una delle cause dell’avvento del nazismo.
Il libro mostra bene come il nazismo non sia stato un risultato necessario, ma la conseguenza di un insieme di coincidenze, fra cui l’alleanza fra von Papen e Hitler.
Il vero frutto filosofico di Weimar non è Heidegger, né Kracauer, ma Reichenbach, che proprio a Berlino in quegli anni raggiunge la maturità e mette a punto un pensiero adeguato ai tempi, per certi versi molto più di Carnap, dato il suo realismo e la sua attenzione alla fisica affrontata con rigore e analisi.
Nel volume di 400 pagine non è mai citato.