L’esortazione «sii uomo!» («esto vir!» nella Vulgata; «ἔσῃ εἰς ἄνδρα» nella Septuaginta, che si dovrebbe tradurre più alla lettera «sarai uomo!», dacché altrimenti sarebbe stato «ἀνήρ ἴσθι») è quella che il re Davide poco prima di morire rivolge al figlio Salomone al momento di lasciargli il regno in eredità; ma la stessa esortazione il giovane Davide l’aveva ricevuta molti anni prima dal re Saul, e in un contesto molto diverso: il giovane Davide, infatti, dopo aver ucciso il gigante Golia si era legato in profonda amicizia – alcuni dicono amore – al principe Jonathan figlio di Saul; Saul allora propose a Davide di sposare la figlia maggiore Merab, sorella di Jonathan – «ti darò in sposa mia figlia Merab e così finalmente sarai uomo», direi che il senso è abbastanza chiaro –, ma Davide rifiutò e così Merab sposò un certo Adriel; allora Saul disse a Davide che gli avrebbe offerto una seconda occasione di diventare suo genero, e gli offrì la sorella minore Mical (o Micol), però in cambio di cento prepuzi di filistei; Davide effettivamente uccise cento palestinesi, tagliò i loro prepuzi, li portò al re e sposò Mical, ma da lei non ebbe figli; come si sa, del resto, Salomone nacque molti anni dopo dall’amore peccaminoso di Davide per Betsabea.
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