- Quale fattore “scatenante” ha dato modo di produrre e divulgare la tua poesia?
Sin da piccolo, ho sempre avuto una grande passione per la poesia, in feste natalizie, ma non solo… Ho amato declamare dei versi, anche se col passare degli anni sono stato costretto a coltivare la poesia in modo collaterale. Ciononostante, a distanza di anni, ho ripreso a scrivere poesie durante il periodo del “Covid” -essendo presente a casa, molto più spesso-.
- In che modo poesia e narrativa si intrecciano, nella tua produzione? Quali sono, a tale proposito, le tue opere più significative e perché?
Scrivere poesie è, per me, naturale; la narrativa è legata ad un fattore perlopiù personale: volevo vedere se fossi capace di produrre qualcosa che mi appartenesse in modo esclusivo. Le opere più significative sono: “Sulle ali dell’amore”, 8° in classifica tra i migliori libri -a livello mondiale- sulle poesie d’amore; oltre all’ultimo, “La culla dell’anima”, inteso come poesie di vita, scritte con un alto livello di cultura. Il prossimo libro sarà ancora più coinvolgente e avrà, come sottotitolo, “Cuore scoperto”.
Tutte le mie poesie sono basate sulla vita, l’amore e il mio vissuto; sempre, in 3° persona, per mostrare -o meno- la mia fragilità. Ciò mi permette di non essere eccessivamente “esplicito” nei miei dolori. Si rivolgono al lettore, che è chiamato ad immedesimarsi nelle mie poesie.
- Da cosa nasce la tua ispirazione e come la traduci in termini di scrittura?
Tutto è (ri)nato per problemi di salute (di mia madre); questo, insieme al “Covid”, mi ha indotto a riprendere tale passione, veicolando il mio dolore attraverso la scrittura. È partito tutto per mia figlia, che frequentava il 2° superiore del Liceo Scientifico. Mi ha invitato a scrivere una poesia che avrebbe letto la sua Prof. di letteratura. Da allora (15 ottobre 2019) ho realizzato oltre 300 poesie, di cui una parte è stata trasformata in 4 libri e un’altra in un inedito che verrà pubblicato a febbraio.
- Quali riconoscimenti letterari hai ottenuto e quali, tra questi, sono i più importanti per te?
Ne ho ottenuti parecchi, in poco tempo, sebbene io non sia dedito, in materia. Sono state occasioni per esprimere la poesia. Ho ricevuto diversi “Premi della Giuria”, che assumono un valore notevole. Ho vinto il Premio “Alda Merini”, come poesia “a tema libero”. Sono anche stato finalista al “Federiciano”, indetto da Giuseppe Aletti: sono arrivato tra i primi 10, su oltre 2000 partecipanti. Sono stato premiato in più occasioni, tutte le volte in cui (vi) ho partecipato: circa 7/8. Altro concorso è la “Penna d’autore”: con la poesia “ A nuova vita”, che è stata inserita nella prima pagina del libro “ I Maestri”. A questi, annovero anche Giacomo Leopardi (seppur in senso figurato), su cui ho scritto una poesia, in tempi recenti. Al Concorso “Città di Cefalù” ho ottenuto vari premi: il Premio della Giuria per la videopoesia “Isolatamente”, un altro Premio della Giuria per la poesia; nell’ultima circostanza, la “Biglia verde”, 3 premi su 4 sezioni.
- Quali sono i tuoi progetti futuri?
Essere poeta, persona umile, anche nella cultura. È una passione che mi rende felice, per quello che sono.
Il prossimo anno, in occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, organizzerò una fiera del libro, con “Le Orme Viandanti” (organizzazione artistica culturale), presso il Castello Normanno Svevo di Mesagne (chiamata “città messapica”).
Quest’ultima parteciperà come candidata “capitale europea della Cultura” nel 2024.
Stefano Chiesa
Ecco, qui di seguito:
- Il Canale “YouTube” del poeta
- Due tra le più significative poesie dell’autore
https://www.youtube.com/channel/UCWdtwMDWAcz4hKckuDtzESg
D’orme, sospiri.
Tra il cinguettio melodico d’usignolo
si assopiscono i pensieri multiformi,
abbandonati al tempo rosso orizzonte.
Per le vie salmastre si concedono riposo,
Cullati dalle onde cerebrali d’azzurra risacca.
Evaporando dolcemente a vista divina.
Nulla si adempie a modo miraggio
se non solo per ricerca di attimi di pace.
Tacendo l’anima dal quotidiano vivere.
In quel luogo affollato d’orme sospiri
ne riconosco il mio tortuoso cammino,
calcato più a fondo d’altri d’esile tocco.
Pian piano s’addormenta quel passo
svanendo tra la quiete carezza del mare,
trasmigrando in esso le notti insonni.
Ogni pensiero ora si è abbandonato
al volere del Dio olimpo degli abissi,
lasciando al corpo, spirituali sensazioni.
Cuore scoperto
Eccomi, son qui a presenziare l’altrui diletto
Non perché lui non s’adempie d’esser visto,
Ma tutt’altro s’erige al suo fragile cospetto.
Parole e parole, ne denunciano l’operato
Che siano d’emozioni o quant’altro emotivo.
A lui, la colpa d’essere l’artefice vigliacco.
Loquace al suo sentire. Rumoreggiante.
Sublime pare al tempo vischio, speso.
Ma altrettanto riluttante al suo ricordo.
Al chiarir dell’alba, l’odore dolce di pesco fiorito
Si inaspra per paura al tempo non ancor vissuto.
Tutto e nulla, ma in compenso il nulla è tutto.
È qui che ognun si mostra per suo timore,
Dando alla vita la maschera promessa.
Discesa appariscente lacrima del cuore.
“ Le orme del poeta “
Alessandro Scialpi