“È il 1905: l’amato padre muore, lo stesso che le aveva trasmesso l’amore per i classici e che le dà ripetizioni di francese a casa, le Claudine sono uscite a nome di Willy, ma lei sa benissimo di essere il motore e il “padre” di quelle storie. Non vuol finire a vagheggiare per una vita intera il miraggio di diventare scrittrice anche lei. Decide, allora, di smetterla con le storielle piccanti, basta la falsificazione dei ricordi. Scriverà per ricordare, per riannodare, per celebrare e per legare ma soprattutto per non far spegnere l’amore e continuare infinitamente a essere amata e ad amare…”
Un viaggio con Colette, tra i luoghi e le figure della capitale francese. Dall’arrivo della scrittrice in città dalla Borgogna nel 1893 fino ai funerali di Stato, per la prima volta accordati a una donna, nel 1954.