Grande libro, che merita assolutamente di essere letto.
Lo stile di Senofonte è chiaro e piacevole, tanto che molte sue opere sono pervenute fino a noi, perché usate nelle Scuole e quindi copiate.
Senofonte riprende da Erodoto e Tucidide, senza raggiungere la forza narrativa del primo e l’intelligenza del secondo, ma il ritmo narrativo è impressionante.
Un vero western.
Uomo di guerra abilissimo, filosofo superficiale – allievo di Socrate – e testimone insigne di un’epoca di decadenza della cultura della polis.
Senofonte è un raffinato capitano di ventura a capo di una banda di mercenari, per i quali il saccheggio, la violenza sessuale, spesso pederastia, e l’inganno sono all’ordine del giorno.
Ne è perfettamente consapevole. In questo è onesto.
Cerca di trovare una moralità in questo mondo violento e infingardo. Quasi sempre i suoi discorsi, nella loro schiettezza e facondia, sono portatori di una morale tribale della lealtà interna e unità del battaglione.
Più si studia storia e paleoantropologia, più si dà ragione a Pinker, che viviamo un epoca in cui il genere umano sta diventando progressivamente meno violento e più addomesticato.