“Per ogni femme fatale immaginaria che usa la propria sessualità come un’arma per la distruzione dei maschi, c’è una donna reale che è stata stuprata da un ragazzo o palpeggiata dal proprio capo; per ogni ninfa crudele che affoga il proprio amante o sirena ammaliatrice che lo induce a schiantarsi contro le rocce, c’è una donna la cui esistenza è stata bloccata, limitata o conclusa da un uomo. È facile pensare di essere la sirena, identificarsi con la sposa fatata che può proibire agli uomini di toccarla o guardarla e dimenticare la sposa umana, brutalizzata, torturata e bruciata per aver mostrato un inaccettabile bagliore di autonomia. Ma è più probabile essere la regola che l’eccezione. “
Un saggio sulla natura selvaggia della femminilità che viaggia tra mito, letteratura, cronaca nera e cinema horror, mostrando la paura che il patriarcato nutre da sempre nei confronti delle donne. Diviso in tre parti, come i tre ruoli della donna all’interno di una società patriarcale (figlia, moglie e madre) l’autrice compie un’indagine profonda sulla misoginia nella cultura popolare.
Nei secoli gli uomini hanno ottenuto il pieno controllo delle donne attraverso una serie di meccanismi (apparentemente naturali) come il matrimonio e il riconoscimento della riproduzione come scopo essenziale del corpo femminile. Dalla vulnerabilità delle donne nasce la paura di essere violate, molestate, picchiate o uccise e proprio attraverso questo terrore hanno reso il patriarcato invincibile. In questo saggio sono raccolte storie di donne realmente esistite, definite mostruose e storie dei mostri più significativi del mito, della letteratura e del cinema.
La disamina che emerge da questo libro è molto profonda ed eleva il potere femminile smontando i racconti atti a celarlo e contenerlo.
“Il fuoco che arse le streghe sarà il faro sul nostro cammino. Il potere ci attende al di là del mondo degli uomini, nelle distese proibite. Fate un passo e reclamatelo. Fate un passo nella femminile e illimitata oscurità.”