– Parliamo del grande Giacomo Leopardi: come lo si può ricondurre alle radici del vostro progetto?
Il 2019 è stato il Bicentenario dell’Infinito leopardiano, evento che ha indotto molti artisti alla riflessione. Inoltre io stessa, da recanatese, musicologa e compositrice, nel 1998 mi ero occupata del Bicentenario della nascita del grande poeta.
Quanto segue giustifica le radici leopardiane del mio lavoro.
Franco Foschi aveva dato vita al progetto “Leopardi nel mondo”, consentito dalla legge omonima da lui voluta, cui ho partecipato a partire dal 1997. Così, io e Ermanno Carini, bibliotecario del Centro Nazionale di Studi Leopardiani (CNSL), ci siamo chiesti quali compositori del mondo si fossero dedicati a Leopardi. Ne sono scaturiti un archivio musicale unico, “a tema”, su pressappoco 200 composizioni dal tardo Ottocento alla contemporaneità, dal brano solistico all’opera sinfonica, e un corposo catalogo, redatto dal 1997 al 2000, a esso collegato (Composizioni per Leopardi, ed. CNSL).
Io mi occupo di musicologia e composizione e, in qualità di autrice, ho concepito il mio primo brano dedicato a Leopardi proprio nel 1997: Ultimo canto di Saffo. Quest’ultimo è dedicato ad Alessandra Gattari (soprano), che lo ha eseguito insieme ad Albino Mattei nell’ambito del primo ciclo dei “Notturni leopardiani”, rassegna poi proseguita negli anni e apprezzata a livello nazionale.
– Quali altri brani di ispirazione leopardiana troviamo nella tua produzione?
Dopo l’esperienza della mia partecipazione al Bicentenario leopardiano, questo interesse verso Leopardi in me non è mai venuto meno. Nel 2009 è nata la suite in quattro parti E quinci il mar da lungi e quindi il monte (dal verso 25 di A Silvia), che ha per sottotitolo Omaggio alla mia terra, le Marche: è una suite scritta per l’orchestra “Sinfonietta Gigli” (lo stesso celebre tenore Beniamino Gigli è di Recanati) e il suo secondo brano è intitolato Il sabato del villaggio. Segue un’“Operetta morale” dal titolo Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco, concepita per voce recitante e due contrabbassi, che parla scherzosamente della fine del mondo. L’ho scritta per la manifestazione “Musica e astronomia”, svoltasi presso il Conservatorio di Riva del Garda nel novembre 2009. Nel 2014, infine, è nata una composizione per pianoforte: Moon Variations, ispirata all’idillio leopardiano Alla luna; sono otto variazioni dedicate ciascuna a un diverso compositore, di cui riprendono lo stile, su un mio tema originale (pubblicato da Da Vinci Editions).
Il 13 aprile 2019, anno del Bicentenario della scrittura dell’Infinito, la Civica Scuola di Musica “B. Gigli” di Recanati ha inserito nella sua stagione un concerto di musiche unicamente mie (“Omaggio a Giacomo Leopardi”, presso l’Auditorium del “Centro Mondiale della Poesia”), in cui ho incluso i quattro brani sopracitati, insieme ad altri su testo. Dal concerto e dall’incontro con “Luna Rossa Classic”, ho sviluppato l’idea di un CD che tenesse conto di queste tematiche.
– Cosa puoi dire in merito all’etichetta discografica “Luna Rossa Classic”?
Avevo avuto modo di apprezzare professionalmente Ermanno Corrado, direttore artistico dell’etichetta, nell’ambito di un progetto dell’amico compositore Biagio Putignano: dal mio concerto monografico del 2019, che lui ha curato anche dal punto di vista fonico, è nata quest’idea di incisione del CD, immediatamente approvata con il patrocinio del Comune di Recanati, del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e della Civica Scuola di Musica “B. Gigli”. Questi partners si sono riuniti, a sostegno della nostra iniziativa discografica.
Il CD è diventato doppio poiché, per una mia scelta, ho voluto inserirvi anche delle registrazioni storiche, come epilogo dei miei 40 anni di carriera musicale compositiva. È purtroppo uscito con un anno di ritardo (causa “Covid 19”). È stato presentato il 10 dicembre 2021 all’auditorium del CNSL (Recanati), concludendo ufficialmente le celebrazioni del Bicentenario dell’Infinito di Leopardi. Anche questa manifestazione ha ottenuto il patrocinio dei quattro enti sopracitati. Il CD è stato molto ben recensito da Renzo Cresti (il più grande critico sulla storia della musica contemporanea italiana) e successivamente presentato a: Venezia (18 febbraio 2022, Giudecca, “Associazione Donne in Musica”); L’Aquila (9 maggio, Conservatorio “A. Casella”, “Incontri di musica +”); Rocca Roveresca di Senigallia (5 luglio, “Musica Nuova Festival”).
– Quali altri scrittori e poeti seguono la stessa “lunghezza d’onda” di Leopardi, secondo la coerenza della vostra opera? In che senso sono connessi all’universo poetico del recanatese?
Senz’altro Mario Luzi, sui cui testi poetici è costruito il mio brano In un punto del tempo. Ho avuto modo di conoscerlo a Firenze, in occasione della prima esecuzione di questo pezzo, che chiude il CD. Esiste un “fil rouge” con Leopardi. Lo stesso posso dire per: Alessandro Miano; la poetessa recanatese Norma Stramucci (sul cui libro del 2007 Il cielo leggero ho composto un’intera Sonata per violino); Aldo Palazzeschi (apparentemente lontano dal recanatese; ma nel CD compare, nella mia versione musicata, il suo poemetto L’incendiario) e Dacia Maraini. Ho dedicato L’Incendiario all’attrice Margherita Stevanato e alla percussionista Annunziata Kiki Dellisanti. Ritengo questi poeti particolarmente rappresentativi della contemporaneità. Rimango personalmente legata ad Emily Dickinson e a Edgar Lee Masters, anch’essi presenti nel CD. Infine, amo la tradizione musicale popolare e la fiaba, temi cari al Leopardi, trattati anche nello Zibaldone. Alcuni tra i miei testi afferiscono a questa tradizione.
– Quali saranno i prossimi appuntamenti promozionali del CD?
Mercoledì 13 luglio: concerto monografico “Comporre al femminile” presso la Chiesa di Santa Maria di Portonovo (Portonovo), sul Conero, nella Rassegna “Onde di note”; 1° settembre: Conservatorio di Riva del Garda (Trento), “De’ Soavi Concenti. Incontri di musica e poesia”; 14 ottobre: Accademia Valdarnese del Poggio (a cura di Salvatore dell’Atti), presso il Museo Paleontologico di Montevarchi (Arezzo). 19 ottobre: Conservatorio di Bari, Festival “L’ombra illuminata” (dir. Orietta Caianiello).
In programma ulteriori eventi tra Firenze e Roma (quest’ultimo, presso UniRoma Tre, a cura della sociologa delle arti Prof.ssa Milena Gammaitoni). Online, all’interno della rassegna “Musica in allegria” della Prof.ssa Francesca Pedaci (31 agosto) e radiofonicamente, in due date estive da definire, nella trasmissione “Il ridotto dell’opera” (Radio Svizzera Italiana), di Giorgio Appolonia. Infine, nel 2023, al Conservatorio di Bologna, dove sono docente ordinario di “Poesia per musica e Drammaturgia musicale”.
Stefano Chiesa