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L’amministrazione comunale di Barga, in collaborazione con l’Istituto Superiore d’Istruzione, ATVL Lucca, ANPI Barga, Unitre Barga e Tralerighe libri, promuove presso l’aula magna dell’ISI un incontro per il Giorno del Ricordo. Il titolo dell’incontro è “Le foibe e la storia: una vicenda complessa”.

Sabato 9 febbraio alle ore 11 incontro con lo storico Andrea Giannasi che ricostruirà la complessa vicenda che ha portato alle foibe. La tragica storia di terre soggette ad un feroce processo di slavizzazione in chiave nazionalista, condotto dai partigiani titini. Grazie anche alle testimonianza video di Graziano Udovisi, il maestro che riuscì ad uscire dalla foiba, Claudio Smareggia e Elsa Crevatin, sarà possibile comprendere le ragioni di una vera e propria bonifica politica ed etnica condotta dai vertici politici e militari jugoslavi ai danni della comunità italiana in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia.

Le stragi compiute dopo l’8 settembre 1943 e poi nel maggio del 1945 furono il frutto di una serie di eventi coincidenti che portarono all’esodo di 350.000 italiani, ma anche migliaia di sloveni, croati, tedeschi e ungheresi cacciati dal nuovo regime. Le ragioni delle foibe furono l’insieme delle scelte asburgiche dalla metà del 1800 in chiave di germanizzazione di quelle regioni; del fascismo con l’opera di italianizzazione forzata iniziata fin dal 1919 (dal feroce squadrismo di frontiera) che limitò le libertà degli sloveni e dei croati; la riforma Gentile della scuola nel 1923; l’apertura del Tribunale speciale del regime fascista che portò alla sbarra centinaia di oppositori slavi. E poi l’occupazione militare italiana e tedesca nel 1941 e dopo l’8 settembre ’43 la sanguinosa guerra tra nazisti, fascisti della Repubblica Sociale Italiana e partigiani jugoslavi. E ancora a rendere più complesso il quadro la presenza nella penisola balcanica dei cetnici di Draža Mihailović, dei partigiani comunisti di Tito e degli ùstascia di Ante Pavelić.

Le foibe furono dunque il risultato di una vera e propria pulizia etnica ai danni prima di coloro che era parte integrante del regime fascista e poi di tutti coloro che essendo italiani rappresentavano un problema da estirpare. Nelle foibe finirono anche oppositori sloveni e croati che non riconoscevano le scelte imposte da Tito. Anche le minoranze tedesca e ungherese presenti nel nuovo stato jugoslavo furono costrette ad abbandonare il paese.

Quella della tragedia delle foibe è una pagina della storia molto complessa che deve essere studiata e affrontata non più in chiave ideologica o settaria, ma leggendo i fatti e le scelte prese sul campo dalle diverse realtà in lotta, fino al trionfo del nazionalismo slavo; senza tacere della terribile e sanguinosa dittatura fascista e dei massacri indiscriminati dei nazifascisti, dei cetnici, dei partigiani comunisti di Tito e degli ùstascia.

Partecipano all’incontro il Sindaco Marco Bonini, l’Assessore alla Cultura Giovanna Stefani, la Dirigente Scolastica Catia Gonnella, Paola Stefani, Massimo Talini, Mauro Campani e Vincenzo Cardone.

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